Appartiene a quella serie di invenzioni i cui esiti finali hanno convinto il suo creatore, Everett Ducklair, a ritirarsi in eremitaggio per imparare a dominare la componente negativa della propria personalità.

L’iniziale ipotesi di lavoro era infatti quella di sviluppare una sonda autonoma per l’esplorazione di ambienti ostili sia terrestri, sia extraplanetari. L’eccessiva strutturazione difensiva e l’avanzatissima dotazione di sistemi d’arma ha però fatto del semovente TAU-386 (sigla d’archivio dei file progettuali Ducklair) un congegno molto pericoloso. 

slimspacer
11--01

number-1 Corno in blindoiridio
Permette di utilizzare l’intero semovente come massa d’impatto
number-2 Carrozzeria
In metallo sintetico a molecole rielaborate e orientate polarmente. Reagisce agli urti incrementando il suo spessore in corrispondenza dei punti di sollecitazione
number-3 Guida remota
Sfrutta un sistema di telecontrollo a microonde coerenti e convogliate che può essere manovrato manualmente o da un elaboratore di architettura adeguata
number-4 Unità motrice
Autonoma a dissociazione di ioni. Comunica la trazione a un sistema cingolo-motore con campo autodeterminato di coesione e repulsione
number-5 Armamento
Ospitato sotto i portelli della corazza, è composto da un sistema missilistico Omni-task-hound, una mitragliera da 40 mm, un impulsore d’onda quantica e altri sistemi d’attacco

<- Torna all’indice