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Una volta, la Ducklair Tower era il grattacielo più ammirato di Paperopoli. Oggi, non resta che il ricordo di quella aplendida architettura, anche se non tutti sanno che buona parte del suo sottosuolo è ancora “abitabile”.

Quando, nel lontano 2015, il grattacielo e i suoi 151 piani crollarono, la massa d idetriti investì anche i primi livelli sotterranei. Per fortuna, gli accessi più importanti, e un certo numero di canali di superficie, sono rimasti intatti.

Attualmente, la base segreta di Paperinik è composta da vasti ambienti parzialmente illuminati e riscaldati, grazie all’utilizzo dei possenti generatori di emergenza. L’energia fornita dalla camera stagna per la fusione fredda rispecchia solamente una piccola parte del potenziale dell’impianto, ormai danneggiato dal disastro di superficie.

Buona parte dell’energia è stata convogliata per alimentare le serre e incrementare la produzione di frutta e verdura, unico mezzo di sussistenza dell’eroe esiliato. Purtroppo, anche il sistema di riciclo dell’aria, collegato all’impianto di condizionamento generale, richiede un impiego energetico non indifferente. Il risultato è che i settori più profondi dell’edificio sono rimasti, per troppo tempo, al buio e senza riscaldamento. In alcuni ambienti, profonde infiltrazion iacquifere hanno creato un ambiente umido, pericolante e, quindi, particolarmente ostile. Per questo motivo l’accesso ai misteriosi blindati segreti, ricchi di sorprese firmate Everett Ducklair, è praticamente impossibile.

Grazie a una sorta di copia di Uno non personalizzata, l’elaboratore supplementare, è stato possibile riattivare buona parte delle funzioni di monitoraggio esterno/interno e dei sistemi di sussistenza interni.

La base operativa di ciò che resta del glorioso edificio è ormai relegata alla serra e a un vasto salone centrale, punto nevralgico di coordinamento dell’intera struttura.

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