PREFAZIONE
Non c'è due senza tre. Vi presento Futuro Imperfetto, seguito e conclusione ideale del ciclo di Vittime di Guerra. Per certi versi, posso considerare Futuro Imperfetto la mia opera più importante fino a questo momento: un po' per l'intensità e il coinvolgimento emotivo personale con cui ne ho vissuto la realizzazione, un po' per la molteplicità e la maturità dei temi che in questa sede ho scelto di affrontare.
Nata come completamento di Vittime di Guerra ed essenzialmente concepita per guarire il cambiamento di personalità che ha subito Pk a causa dei traumi di cui è stato oggetto nella precedente storia, Futuro Imperfetto si è poi evoluta in una sorta di avventura fantascientifica tra il trattato politico, la psicanalisi e la rappresentazione di un mondo distopico governato da un distorto regime assolutista. Futuro Imperfetto presenta una realtà futura desolata, in una Paperopoli dominata dalla tirannia, dove tutto è arido: lo sono i luoghi, come lo sono i cuori e le anime di coloro che li abitano. La desolazione non si ferma fuori, ma riesce a penetrare anche dentro le persone, dipingendo un quadro globale profondamente esistenzialista. Ad un certo punto ci si accorge che, venendo da un luogo diverso, Paperinik è l'unico ad essere realmente vivo in una città dove tutti sono morti interiormente. Il gioco di specchi e i conliftti interiori che si creano nella rete dei rapporti tra i personaggi è pressoché infinito: qui ognuno ha il suo lato oscuro e il suo lato positivo, e nessuno rimane non influenzato dalle ambiguità degli altri personaggi. Man mano scopriremo che i cattivi sono tali perché possiedono un animo carico di dolore, mentre quelli che consideravamo buoni sono in parte posseduti da una possente oscurità, o rabbia, o cinismo in grado di dominarli. Qui niente è semplice: non c'è autentico conflitto del Bene contro il Male, solo un conflitto tra individui distrutti dalle avversità della vita. I sentimenti di amore/odio, di amicizia/inimicizia, di conflitto interiore, di precarietà tra sanità mentale e follia sono una costante e intessono una tela di insicurezza ed oppressione strisciante, che comunica l'impressione che tutto sia grottesco, sbagliato, imperfetto appunto. Le atmosfere di questa storia si discostano molto da quelle rassicuranti di PKNA, soprattutto perché credo che il lettore in molti punti ci... rimanga male, diciamo. In questo luogo raramente succede quello che ci si aspetta. La storia non ha uno svolgimento classico e schematico: uno crede che, una volta che è successo un guaio, a un certo punto arriva Pikappa e dopo qualche rocambolesca peripezia risolve brillantemente la situazione. Non è così. In Futuro Imperfetto, tutto ci lascia con l'amaro in bocca, e pochissimo spazio è concesso a qualche rara divagazione umoristica. Le cose iniziano male e finiscono bene, ma è un bene triste, che non ci soddisfa. Nessuno era felice prima, e nessuno sarà davvero felice nel nuovo equilibrio che si creerà, anche se la cosa rimane sottintesa. Il senso di vuoto, di deserto e di desolazione fisica e spirituale pervaderanno tutto, anche nel finale, assai meno commovente di quello di Vittime di Guerra (prima parte) ma molto intenso nel tratteggiare il senso di morte e rinascita di tutta la vicenda.
Futuro Imperfetto è anche molto ricca di citazioni. Prima di tutto è vagamente ispirata ad una vecchia puntata della serie di Darkwing Duck (chi di voi se lo ricorda?), una specie di versione americana del nostro Paperinik, ma decisamente più buttata sulla commedia e qualitativamente inferiore, in cui il protagonista in seguito alla scomparsa della figlioletta adottiva si trasformava in un crudele (si fa per dire) vendicatore, Dark Warrior Duck, e soggiogava la pacifica città di Saint Canar. Anche il nome assunto dalla versione distopica di Pikappa, Dark Avenger, è giocato sull'analogia sonora con il nome americano, che come sapete è Duck Avenger. Secondo me questa è stata una scelta molto azzeccata, perché distingue chiaramente i due Paperinik senza rindondanti giochi di parole e apre anche la strada ad una eventuale traduzione in inglese. Naturalmente le citazioni non si fermano qui (il fiore all'occhiello è una citazione finale da un film di Oliver Stone), ma lascio a voi il gusto di scoprirle.
Alcune note necessarie e poi vi lascio alla storia. Innanzitutto, Futuro Imperfetto si svolge alcuni giorni dopo la seconda parte di Vittime di Guerra, che è stata pensata per svolgersi tra il #29 (VIRUS) e il #30 (FASE DUE), per intenderci quando Xadhoom era viva. Secondo i riferimenti temporali ci troviamo circa a metà del 1999, quindi dimenticatevi di tutto quello che è successo dopo quella data. Secondo, poiché Futuro Imperfetto esce cronologicamente prima di Vittime di Guerra parte 2, anche se è leggibile a sé stante presenta alcuni riferimenti ad eventi che ancora vi sono sconosciuti: se non capite qualcosa, non preoccupatevi: tutto verrà chiarito, ed assumerà il suo reale spessore, al completamento di VDG. Oh, dimenticavo: esistono anche dei richiami importanti alla storia L'ETERNA SAILORMOON di Elena Ricci, quali la figlia di Takeda, i virus neri e l'identità elettronica di Adam Mood: per eventuali chiarimenti su questi punti vi rimando al suddetto racconto, ringraziando la mia illustre collega per i suoi spunti ispiratori :).
Direi che è tutto. Buona lettura!