La grande avventura di Carl

 

"... E allora Pikappa cosa ha fatto?"
"Ha parato tutti i colpi con l'Extransformer, si è gettato sul gruppo di evroniani e li ha stesi tutti a suon di calci!"
"Proprio tutti?"
"Tutti in pochi secondi! E' davvero un grande eroe!"
Bussarono alla porta.
"Avanti."
Si fece avanti il dottore, col solito camice bianco, i suoi baffi color paglierino e i suoi grossi occhiali neri, e la sua solita cartella in mano.
"Buongiorno, Signora."
"Salve, dottore."
"Ciao, Carl. Come va oggi?"
"Sono un po' stanco."
"Mmh-mh. E ti senti poco bene?"
"No... sono solo stanco."
"Va bene. Riposati ti pure, allora. Io vorrei parlare qualche minuto con tua madre, se posso rubartela. Non ti dispiace, vero?", disse il dottore, cercando di sorridere.
"Carl, devo parlare col dottore. Vado un attimo fuori, ok?"
"Non preoccuparti, io intanto mi leggo l'ultimo numero di Witch.", rispose Carl, tirando su da una pila di fumetti ai piedi del suo letto un giornalino dalla copertina colorata. Accanto c'era un'altra catasta di PK.
"Ti piace proprio quella Irma, eh?"
"Mamma, dai, smettila!"
"Va bene, va bene...!", rispose la madre di Carl, facendo spallucce e sorridendo. Suo figlio era un vero fanatico di fumetti, e in particolare di fumetti Disney. Aveva la collezione completa di PK, MM, Witch, gli speciali... tutto quanto. Aveva addirittura tappezzato la sua camera d'ospedale di poster pieni di streghe ed evroniani. Amava disegnare, quando poteva era sempre con un foglio in mano a cercare di riprodurre i suoi eroi: possedeva un certo talento, per quanto potesse fare un ragazzino di 12 anni. Si era addirittura messo a scrivere un'avventura in cui PK e le Witch si incontravano e combattevano insieme contro i loro nemici... sua madre l'aveva trovata un po' improbabile, ma tutto sommato carina. Probabilmente la stravaganza e l'enorme fantasia di Carl erano ciò che veramente gli consentiva di sopravvivere alla sua malattia, e per questo la madre accettava serenamente, anzi quasi con liberazione, le sue piccole fissazioni. Stava ad ascoltare per ore i suoi racconti e le sue opinioni sull'ultimo numero di PK, i suoi trattati su Xadhoom, le sue ipotesi sul passato di Everett. La chiusura di MM era stato un brutto colpo, ma da quando era iniziato a uscire Witch si era ben presto ripreso, e si era addirittura invaghito di Irma, la formosa streghetta col potere dell'acqua. Ogni volta che veniva a trovarlo portandogli un nuovo numero, Carl diventava euforico: lo divorava in fretta e furia con un avido sorriso sulle labbra, immerso in quel mondo fantastico di avventure, colori, nemici alieni, paperi, rettili, magie e tecnologie. Lo catturavano come nient'altro al mondo le grandi battaglie dell'eroe mascherato in penne e piume, le indagini di un topo in una città soffocata dal crimine, le disavventure dimensionali e amorose delle ragazze di Heatherfield. Viveva ogni storia come se fosse dentro ogni pagina: se qualcosa lo entusiasmava particolarmente non riusciva a calmarsi per ore, se invece un racconto lo deludeva cadeva in una depressione nera da cui era pressoché impossibile smuoverlo.
Sua madre gli lanciò un'ultima occhiata, ma Carl si era già immerso nel suo mondo fantastico. Abbozzò un sorriso e chiuse la porta.

"Allora, dottore? Come va?"
"Non bene, purtroppo.", sbuffò il dottore, con un'aria rassegnata sul volto. "Le cure oramai sono insufficienti, non riescono più ad arrestare il progredire della malattia. Il suo corpo sta rispondendo sempre meno alle terapie, e temo che presto diventeranno completamente inefficaci."
"Ma... ma non si può fare proprio niente?"
"Abbiamo già tentato di tutto. Mi dispiace davvero tanto, signora... ma a questo punto anche la scienza medica è impotente."
La donna, dall'aria stanca e provata, deglutì ansiosamente, cercando di trattenere le lacrime. Aveva le occhiaie delle notti insonni passate a piangere, i capelli sfibrati di chi ha troppe preoccupazioni.
"Quanto... quanto gli resta?"
Il dottore abbassò lo sguardo.
"E' impossibile dirlo con certezza... ma a meno di un miracolo... questo sarà il suo ultimo Natale."
La madre di Carl soffocò un'invocazione a Dio, mettendosi una mano sulla bocca. Nei suoi occhi si leggeva la disperazione di vedere il suo bambino divorato lentamente da una malattia che sembrava invincibile.
"Dottore... Carl ha soltanto 12 anni... 12! Perché un bambino così piccolo deve..."
Le mancarono le parole, che le morirono in gola. Con espressione quasi patetica si affacciò alla finestra del corridoio dell'ospedale, osservando il paesaggio innevato, come per chiedere una mano dal cielo. La neve bianca ricopriva con grazia il giardino ormai spoglio, cadendo lentamente, donando al paesaggio un senso di continuità pallida e chiara, di vergine immobilità.
Rimasero ad osservarlo entrambi immobili, in silenzio.

Carl venne distratto da uno strano rumore. Qualcosa stava battendo alla finestra. Posò il fumetto e, incuriosito, si infilò le pantofole e andò a vedere.
"Ma chi è?"
Sembrava non esserci nessuno. Aprì un'anta della finestra: il freddo gelido dell'inverno lo investì, ma quando stava per richiudere una palla di pelo grigia schizzò nella stanza gettandosi sotto il letto.
"AH! Ma che cos'è?!"
Un po' intimorito, Carl si mise ginocchioni e diede uno sguardo sotto al letto. Due grandi occhi neri scintillarono nell'oscurità, guardandolo fisso.
"Vieni fuori e combatti, qualunque cosa tu sia! Anzi... vieni fuori e combatti da Kiwi a non-so-cosa, ecco!"
La palla di pelo marrone schizzò fuori dal suo improvvisato rifugio, arrampicandosi come un fulmine sul comodino e saltando sul letto, dove finalmente si fermò sedendosi dritto sulle zampette posteriori. La creaturina arricciò il musetto e lo guardò come incuriosito.
"Oh! Ma tu sei... un ghiro?! Non dovresti essere in letargo? Guarda che siamo in pieno inverno!"
Carl avvicinò una mano e l'animale si fece accarezzare, emettendo un verso d'assenso e sbattendo gli occhietti. Poi d'un tratto si voltò e si gettò nuovamente fuori dalla finestra, scappando via nella neve.
"Aspetta! Ehi!", gridò Carl, mentre il ghiro spariva tra gli alberi velocemente tanto quanto era venuto.
"Mah... forse si è svegliato per fare un bisognino e voleva sgranchirsi le zampe!", commentò il bambino, richiudendo la finestra e rinfilandosi nel letto caldo.

Il ghiro corse tra gli alberi innevati del giardino dell'ospedale, finché ai piedi di un pino due mani gentili lo accolsero e lo sollevarono. La sua padroncina, una bella ragazzina dai capelli rossi e gli occhi nocciola, lo strinse al caldo, infilandolo tra le pieghe del suo cappotto.
"E' lui.", disse. E sorrise.


- Notte -

La madre di Carl, dopo ore di veglia, si era finalmente abbandonata a un sonno profondo. Suo figlio dormiva già da un pezzo.
Fuori dalla finestra, qualcosa si agitava.
Grazie a un dispositivo magnetico, il gancetto della finestra si sganciò. Una figura col becco, avvolta da un mantello, aprì lentamente le ante e scivolò nella stanza. Si guardò attorno furtivamente, poi si affacciò e fece segno di 'avanti'.
Seguirono tre figure femminili. La prima entrò volando, la seconda senza fare rumore, mentre la terza cadde a terra facendo un bel po' di macello.
"SSSHHHH!!! Vuoi fare piano, Cornelia?!"
"E che diamine, Hay Lin! Tu voli! Provaci un po', ad arrampicarti con la gonna lunga!"
"Volete stare zitte o no? State cercando di svegliare tutto l'ospedale?!", le rimproverò Will.
"Piantatela, ragazze!", sbottò Pikappa. "Abbiamo una missione da compiere!"
"Scusa..."
"Uh? Ma chi è...?", borbottò Carl, svegliato dal rumore. Accese la luce accanto al letto, trovandosi davanti in carne e ossa Pk, Will, Cornelia e Hay Lin, con tanto di Extransformer e alucce.
"AAAHHH!", gridò esterrefatto, cadendo dal letto.
"V-v-v-v-v-oi siete... io... sto sognando?!"
"Ssshhh! Buono, Carl! Non ti agitare!", disse Pk, facendo segno di fare silenzio. Il ragazzino continuava a guardarli con due occhi sbarrati.
"Ma che storia è questa?!"
Will si inginocchiò.
"Abbiamo bisogno del tuo aiuto, Carl!"
"Del mio...?!"
"Devi venire con noi, non c'è tempo per spiegare!", disse Hay Lin concitata, svolazzando a un metro da terra.
"Cosa?! Ma scherzate?! Voi siete... non sono neanche vestito!"
"Non è un problema!", disse Will, e con uno schiocco di dita trasformò il pigiama di Carl in un caldo cappotto.
"Wow! Questa è magia!"
"Certamente! Vieni, ti spiegheremo tutto strada facendo!", disse Pikappa prendendolo in braccio.
"Ma... aspettate! E la mamma?"
"Le ragazze le hanno fatto un incantesimo, dormirà fino a domattina!", rispose Pikappa, trascinando il povero Carl fuori a forza.
"Ma dove mi state portando?!"
"A Meridian!"
"COME, A MERIDIAN?!"
Pk saltò nella Pi-kar, parcheggiata lì vicino, mettendosi il ragazzino sulle ginocchia. Will e Cornelia si appoggiarono ai lati della macchina, che si alzò immediatamente in aria, e Hay Lin seguì in volo.
"La situazione è grave!", esclamò l'eroe.
"Ma mi vuoi spiegare che sta succedendo una buona volta?!"
"Ti ricordi i sopravvissuti dell'impero evroniano? Beh, gli evroniani hanno invaso il Metamondo!"
"CHE COSA?!"
"Proprio così, gli evroniani sono arrivati a Meridian e hanno iniziato a coolflamizzare la popolazione! Caleb, Taranee e gli altri sono lì ad aiutare i ribelli, ma non resisteranno a lungo!"
"E Irma?"
"Questa è la cosa più grave... Irma è stata catturata e rischia di essere coolflamizzata!"
"Ma è... è tutto come nella mia storia! Quella che ho scritto in ospedale!"
"Se sai già tutto, saprai anche come raggiungere Meridian da qui!"
"Cosa? E come faccio a saperlo?"
"Lo hai scritto nel tuo racconto, no? Guida Will, e il Cuore di Kandrakar ci condurrà a destinazione!"
Il magico ciondolo emerse dalla mano di Will, iniziando a risplendere.
"Ma come faccio?"
"Dì dove è Meridian secondo te, come hai scritto nella tua storia, e il Cuore di Kandrakar ci porterà lì! Fidati del tuo istinto!"
"E... e va bene! Come in Peter Pan... Will! Seconda stella a destra... e poi dritto fino al mattino!", gridò Carl indicando il cielo.
"E così sia."

Un lampo di luce rosa e la Pi-kar con le tre Witch si ritrovò catapultata nel cielo di Meridian.
"Ce... ce l'ho fatta! Wow, sono a Meridian! Fichissim... UAAAH!!!"
Pk virò bruscamente per evitare la collisione frontale con un disco individuale evroniano, che gli stava venendo addosso.
"Quello era un evroniano!"
"Già... e questi insettoni non girano mai soli!"
Una squadriglia di dischi individuali gli fischiò vicino a tutta velocità, unendosi al capo squadriglia e disponendosi in formazione d'attacco.
"Hay Lin! Quanti ne abbiamo alle calcagna?"
"Sono sei! No, sette!"
"Cerca di disperderli con un forte vento!", ordinò Pk.
"Agli ordini! Tenetevi forte, ragazzi, uragano in arrivo!"
Hay Lin creò un potente vortice d'aria, che si abbatté contro la squadriglia di evroniani rompendone le fila. Tre precipitarono, quattro riuscirono a riguadagnare l'equilibrio e a rimettersi in coda. Colpi di evrongun fischiavano dappertutto. Hay Lin svolazzava intorno, cercando disperatamente di evitarli.
"Ragazze, qui si mette male! Datemi una mano!" (ZAP! ZAP!)
Due evroniani si affiancarono ai lati della Pi-kar, tentando di afferrare Will e Cornelia.
"Levati di torno, brutto moscone!", gridò Will, emettendo un lampo di energia dalla mano. L'evroniano stordito precipitò dentro un tetto.
"Altrettanto vale per te, cosa credi!", ribatté Cornelia all'altro: toccò con una mano il suo disco individuale, che si sgretolò in briciole. Come uno stupido cartone animato l'evroniano si guardò sotto, salutò con la mano, e poi cadde di sotto lasciando il buco per terra.
"Fuori altri due!"
"Se non vi dispiace degli altri me ne occupo io, ragazze! Reggetevi forte!!!", disse Pk, eseguendo una spettacolare conversione a U con la Pi-kar e portandosi in coda agli ultimi due evroniani. Dal cofano spuntò un'arma a raggi, che abbatté uno dei due, ma il caposquadra in un atto di coraggio ammirevole saltò via dal suo disco e atterrò sul parabrezza della Pi-kar.
"Scusa, ragazzo!", disse Pk a Carl, scansandolo.
Pikappa aprì la cupola e si trovò faccia a faccia con l'evroniano.
"Terrestre, ora finalmente ti..."
"Levati di torno, abbiamo altro da fare!", esclamò l'eroe, mollandogli un cazzottone sotto al becco e facendolo volare giù, per poi richiudere la cupola.
"Ehi, bel gancio, Pikappa!"
"Grazie, Carl!"
Sotto di loro, Meridian era in guerra. Per le strade si vedevano gli abitanti scappare terrorizzati da evroniani che sparavano ovunque, quasi come a Bravestone.
"PIKAPPA! Atterriamo! Ci sono i nostri!", gridò da fuori Hay Lin. Pk scese giù in picchiata: sotto di loro c'era Taranee, accerchiata dagli evroniani. Atterrò in mezzo alla strada e con uno spettacolare testa-coda e ne travolse una decina, che volarono via tramortiti dalla botta. Aprì il parabrezza e si affacciò salutando Taranee.
"Ciao, bellezza! Serve una mano?"
"Oh, credo che riuscirò a cavarmela benissimo anche da sola!", esclamò Taranee, lanciando palle di fuoco, mentre gli ultimi evroniani scappavano col sedere in fiamme.
Dalla macchina scesero Will e Cornelia, coi capelli tutti scompigliati e barcollanti.
"Ehi, ragazze! Avete un aspetto orribile!", commentò Taranee.
"Dillo allo Schumacher in penne e piume... ma chi ti ha dato la patente?!", esclamò Cornelia furiosa.
"Glab... non farlo mai più, o da papero ti trasformo in topo, Pikappa!", fece eco Will.
"NO!!! Per favore non lo fate! I topi non tirano, MM ha chiuso in perdita! Voglio restare papero! Sarò buono, lo prometto!!!" (supplice)
"E va bene, ti perdoniamo per questa volta... tsk...!"
"Fiuuu'... Carl, ricordati, non metterti mai contro le donne... specie quando le loro testate vendono di più!"
"Ah... o-ok...", fece il ragazzino un po' disorientato.
"Oh! Allora lo avete trovato!"
"Sicuro! Ecco qui l'eroe che ci salverà!", disse Pk orgoglioso, scendendo insieme a Carl.
"C-come? Scusate... IO dovrei salvare VOI? Ma io non sono mica un eroe!"
"Senti, Carl, ora non abbiamo tempo per fare il solito discorso e concludere che sei un eroe, quindi fidati di noi: abbiamo bisogno del tuo aiuto per salvare Irma, che è tenuta prigioniera nel castello di Phobos!"
"Salvare Irma? Devo salvare Irma? IO?"
"Ah-ah...", annuirono tutti in coro.
"Beh... se è per Irma... CI STO!!!", disse con aria entusiasta.
"Vieni: andiamo al quartier generale dei ribelli!"
"Cavolo... è proprio tutto come nel mio racconto!", pensò di nuovo Carl, mentre lo accompagnavano in un passaggio sotterraneo.

Nel covo segreto dei ribelli c'erano attorno a un tavolo Caleb, Vathek, Lyla ed Elyon, che tentavano di mettere a punto un piano d'assalto.
"Ehi, ragazzi!", esclamò Pikappa, annunciando il loro ritorno.
"Caaaaleb!!!", gridò Cornelia, gettandosi tra le braccia del suo amato.
">Uff!< C-ciao, Cornelia...!"
"Loro li conosci già, quindi non c'è bisogno di presentazioni.", disse Pikappa indicando il gruppo.
"Ah, Lyla! Ho visto le tue foto sexy su Internet, complimenti!", esclamò all'improvviso Carl davanti a tutti.
Lyla, arrossendo vistosamente, si diede una pacca sulla faccia.
"Ghnnn... dannati siti Internet e dannate fiere del fumetto... certo che per avere 12 anni sei sveglio tu, eh?!" (tutti imbarazzatissimi che la guardano con un'aria schifata...)
"Oh, Elyon! Sai, ho letto una storia in cui tu e Cedric..."
"NON TI AZZARDARE A DIRLO!!! ZITTO! TI INCENERISCO!!! GUAI A TE SE DICI UN'ALTRA PAROLAAAAA!!!", gridò Elyon ansimando, prima che Carl potesse finire la frase.
"Mamma mia, che permalosa...!"
Lyla ed Elyon si scambiarono un'occhiata assassina.
"Quando torniamo dobbiamo fare una visitina a una certa persona... vero?", disse Elyon con voce gelida.
"Ci puoi giurare... e io direi di fare anche una capatina da un certo colorista e un certo disegnatore di mia conoscenza...!"
, rispose Lyla con una luce truculenta negli occhi.
"Approvato..."
"Ehm... signore... avremmo problemi più urgenti...", intervenne Vathek con aria serafica, quasi come un maggiordomo inglese.
"Ehi, vale anche per voi!", disse Hay Lin a Cornelia e Caleb che si stavano sbaciucchiando in un angolo indisturbati (occhiataccia anche da parte di Taranee).
Pikappa, in un angolo, disperato e appoggiato al muro, aggiunse a parte: "Santo Cielo, come siamo ridotti... io rivoglio Trauma...!"
"Ok, basta scemenze!" - intervenne Will - "La situazione è questa. Gli evroniani sono arrivati a Meridian da un passaggio dimensionale che hanno trovato nello spazio. Pk è arrivato qui rilevando la traccia del salto dimensionale della nave evroniana. Hanno preso possesso del palazzo reale e hanno cominciato a coolflamizzare la popolazione. Elyon ci ha mandato una richiesta d'aiuto tramite un messaggero che ha attraversato un portale, e noi siamo intervenute per difendere gli abitanti di Meridian. Ma Irma durante uno scontro è stata colpita da una tegola e catturata. L'hanno portata nel palazzo, dove sicuramente troveremo anche il generale che comanda tutto questo. Una volta eliminato lui sarà facile per noi sconfiggere gli evroniani, che si troveranno disorganizzati e senza un capo, e rispedirli nel buco spaziotemporale da cui sono usciti."
"Io sono stata nel palazzo come prigioniera già una volta. Posso farvi da guida.", disse Taranee.
Pikappa intervenne.
"Ci divideremo in squadre. Caleb, Vathek, Lyla, Elyon: voi resterete per le strade a combattere e a difendere la popolazione."
"Ma io potrei guidarvi molto meglio nel palazzo di Phobos!", suggerì Elyon.
"Sì, ma sei anche la regina riconosciuta di Meridian. Se tu sei a capo dei ribelli il popolo farà fronte comune attorno a voi, in modo da potervi organizzare meglio e coordinare una controffensiva più efficace. Io e le Witch, insieme a Carl, penetreremo nel palazzo, libereremo Irma e toglieremo di mezzo il cattivo. Tutto chiaro? Ci sono domande?"
"Eh... posso farne una io?", intervenne Carl. "Scusate... questo è un sogno?"
"Un sogno? La vita è un sogno, o i sogni aiutano a vivere? Credi di essere da Gigi Marzullo? Forza, abbiamo una battaglia da combattere, ragazzo!"
"S-sì! Agli ordini, Pikappa!"
"ANDIAMO!"

.......

"... E FORZA, CORNELIA!", esclamarono Taranee e Hay Lin tornando indietro e trascinandola via a forza da Caleb.
"Argh! Caleb, amore, torno presto...!"
"Ehm... ciao, cara..." ^^;;;;

 

Il palazzo di Phobos svettava davanti a loro, alto e maestoso.
Will aveva fatto un incantesimo che li aveva resi invisibili a tutti tranne che a loro stessi, dandogli modo di avvicinarsi pressoché indisturbati. Ora erano davanti all'immensa muraglia di rose nere, che adornava e proteggeva il giardino dei mormoranti.
"Wow! Certo che è proprio grosso!", commentò Carl sbalordito.
"Come facciamo ad entrare? Se ci pungiamo verremo trasformati in rose anche noi.", chiese Pk.
"Non preoccuparti. Cornelia...?", rispose Will sorridendo.
"Ricevuto."
La streghetta bionda si avvicinò e posò una mano sul terreno.
"Queste rose sono gli abitanti di Meridian, che soffrono condannati ad essere piante a causa della crudeltà di Phobos. Lasciateci passare, ve ne prego."
Lentamente, la coltre di rose si aprì, creando un passaggio verso la reggia.
"Visto? Cornelia ha proprio il pollice verde!", commentò Hay Lin.
"Basta chiedere con gentilezza. Anche le piante hanno una loro sensibilità, sapete?"
"Sensibilità o no state attente a non pungervi, o diventerete un bouquet anche voi.", disse Pk, mentre passavano attraverso il sentiero apertosi.
"Ehm... Pikappa?", disse Carl.
"Che c'è?"
"Niente, è che a questo punto nella mia storia succede qualcosa."
"E che cosa?"
"Ti ricordi 'Ombre su Venere'?"
"Beh?"
"Ecco... credo che abbiamo lo stesso problema!"
Tra gli arbusti e i fiori del giardino iniziarono a risplendere ovunque tetre fiamme azzurre. Creature vegetali, dagli occhi gialli e il capo avvolto da una fiamma blu, cominciarono a spuntare un po' ovunque, sussurrando pensieri assassini alle loro orecchie.
"Sono coolflames! Gli evroniani hanno coolflamizzato i mormoranti!"
Una delle creature sputò contro il bambino degli aghi velenosi.
"Attento, Carl!", gridò Cornelia, gettandosi davanti al bambino e proteggendolo con il suo corpo. Gli aghi le si conficcarono in una coscia.
"AH!"
"Cornelia, ti ha colpito!"
"Presto! Rifugiamoci all'interno, sono troppi!", disse Pk, aprendosi la strada a colpi di paralizzatore bradionico e di crasher. Miracolosamente riuscirono a raggiungere un ingresso.
"Cornelia, presto!"
"S-sì!"
Cornelia usò i suoi poteri, facendo crescere una fitta barriera di rampicanti sull'entrata, in modo da impedire ai coolflames di seguirli.
"Fiuuu'...", sospirò Hay Lin. Ma neanche ebbe finito che le mani dei mormoranti iniziarono a farsi strada tra le liane.
"Andate avanti, presto! Non so per quanto riuscirò a trattenerli!"
"Ma Cornelia, e tu?", domandò Will.
"Devo restare per mantenere la barriera il più a lungo possibile e la sostanza in quegli aghi mi sta facendo girare la testa. Sarei solo un peso per voi, proseguite senza di me!"
"No! Non ti lasciamo qui!"
"Non fate storie! E' la cosa più logica da fare! Devo darvi una possibilità, non capite?"
"Cornelia..."
"Posso farcela! ANDATE!"
"Avanti, non perdiamo altro tempo!", disse Will, che come al solito doveva prendere per le altre le decisioni più difficili. Si addentrarono nel castello, guidati da Taranee che faceva luce con i suoi fuochi fatui.

"Sicura di sapere la strada?", chiese Pk, che faceva altra luce con l'Extransformer appena dietro di lei.
"Sì, è di qua. Almeno... credo."
"Attenti! Taranee, spegni le luci!"
Si appiattirono contro un muro, mentre un gruppo di evroniani passava oltre l'angolo del corridoio.
"Per poco non ci vedevano!"
"... ok, possiamo andare. Da che parte?"
"A destra... no, a sinistra... no... accidenti, non mi ricordo!", sbuffò Taranee.
"E brava la nostra guida!", sentenziò Hay Lin.
"Ehi, che pretendi, ci sono stata una volta sola!"
"Ehm... io credo di sapere dove andare!", intervenne Carl.
"Ah, sì? E da che parte?"
"Nella mia storia le prigioni erano a destra..."
"Bene, allora andremo a destra. Guidaci tu, Carl!", disse Pk. Il viso del bambino si illuminò come un lampione al tramonto. Tutto orgoglioso di essere lui stesso a fare da guida ai suoi eroi, Carl si mise in testa alla colonna. Nella sua mente ricostruì tutto il percorso che i suoi amici seguivano nella sua storia. Finché, ad un certo punto, si bloccò.
"Urgh! Accidenti!"
"Che c'è? Che succede?"
"Mi-... mi sono scordato una cosa!"
"Che cosa?"
"Che a questo punto nel mio racconto c'è un..."
Un'enorme botola si aprì sotto di loro.
"TRABOCCHETTOOOOOOOOOOooooooooooo....#!!!"
>STUMPH!<

"Argh... ahi, ahi... il mio povero portapiume... tutto bene, Carl?"
"Sì... visto che ti sono caduto addosso."
"Già, non avevo notato... ragazze? Will? Taranee? Hay Lin?"
"Tutto ok."
"Sono ancora intera..."
"Hay Lin? Hay Lin...?!"
Hay Lin, dolorante, si stava contorcendo tenendosi una caviglia.
"Mi fa male... mi fa tanto male!"
"Credo abbia preso una brutta storta!", disse Taranee.
"Non ci voleva!"
"Mi dispiace, Hay Lin... è tutta colpa mia!", si scusò Carl.
"Non preoccuparti... non è niente. Andate avanti, dovete salvare Irma! Io posso restare qui!"
"Neanche per sogno, ti portiamo con noi!", disse Pk. Ma quando tentò di accendere il propulsore dell'Extransformer qualcosa non funzionò.
"Dannazione! Non parte! Deve essersi rotto a causa della botta che ha preso nella caduta!"
"E adesso come usciamo?", chiese Will.
"Non ho abbastanza corda per arrivare fin lassù... è un bel problema!", disse Pk con espressione concentrata.
"No... ci penso io!", disse Hay Lin. Evocando una forte corrente ascensionale portò i quattro compagni fin sul bordo della botola, permettendogli di uscire dalla trappola.
"Hay Lin! Vieni su anche tu!"
"No, Will! Non ce la faccio! Lo sforzo mi ha stremata, e anche volendo non potrei camminare! Andate avanti voi, io sto bene! Vi aspetterò qui!"
"Hay Lin!"
"La nostra amica ha bisogno di voi! Non vi preoccupate, saprò cavarmela! Andate!"
"Ha ragione lei. Proseguiamo. Torneremo presto a prenderla.", disse Pk.
"EHI, VOI! FERMI!", gridò una voce dietro di loro. Un guerriero evroniano li aveva scoperti e gli stava puntando un'evrongun addosso.
"Dì buonanotte, canaglia!", esclamò Pikappa, facendo partire un colpo di crasher che lo centrò all'addome. Il soldato cadde a terra, ma non svenne.
"E adesso un colpo di paralizzatore per metterlo a nanna...!"
"No! Aspetta, Pikappa! Forse può esserci utile!", disse Will. "Ehi, tu... dicci dove tengono la nostra amica Irma!"
"MAI!"
"Risposta sbagliata! Vedi la mia amica Taranee, lì? Sai, lei controlla il fuoco. Ma non come quello dei vostri coolflames, quello che brucia. Ha anche un brutto carattere e quello che avete fatto alle nostre amiche l'ha fatta un po' arrabbiare!"
"MOLTO arrabbiare.", puntualizzò Taranee, iniziando a riempire l'aria di palle di fuoco galleggianti.
"Se tu non ci dici SUBITO dove tenete Irma, io ti trasformo in un tizzone, Pikappa ti taglia a cubetti col suo scudo multifunzione e Taranee fa un bel falò con quello che resta, chiaro?"
"Non è nelle prigioni! La teniamo nella sala del trono di Phobos!"
"Dove, prego?"
"Da quella parte!" ^^;;;
"Grazie della collaborazione, buonanotte!", disse Will sorridendo, e soffiando una polvere magica dalla sua mano fece addormentare l'alieno in un secondo.
"Non avrete esagerato un po'?", chiese Carl. Will, Pk e Taranee si scambiarono un'occhiata.
"NAAAAAH!" >:-)))

Lasciata indietro anche Hay Lin, i quattro superstiti si inoltrarono ancora nel castello, fino a giungere al grande salone splendente, che dal lato opposto dava sulla sala del trono vera e propria di Phobos.
"Ci siamo!"
"No, ferma, Will! E' stato tutto troppo facile. Non vorrei che...!"
"Pikappa... io non sono andato oltre questo punto a scrivere la mia storia, ma avevo in mente che questa fosse...!"
"UNA TRAPPOLA, terrestri?!"
"AH!"
"OH, NO!"
Decine di guerrieri evroniani cominciarono a spuntare dappertutto, calando dal soffitto come commados, saltando fuori da dietro le colonne e le arcate. In pochi secondi i nostri eroi furono circondati da un centinaio di guerrieri, con tutte le armi puntate addosso.
"Che strano... ho come una sensazione di deja vù...", osservò Pk.
"Come sapevate che eravamo qui?!"
"Ci hanno aiutato i poteri magici di una vostra vecchia conoscenza..."
Tra le fila di evroniani si fece avanti un lucertolone con i capelli lunghi e una fiamma azzurra in testa.
"L'ho sempre detto che Cedric era un personaggio poco sveglio, ma non immaginavo fino a questo punto!", osservò Pikappa.
"PRESTO! SVIGNAMOCELA!", gridò Taranee, e alzando le mani al cielo eresse una barriera di fuoco attorno a loro, impedendo agli evroniani di raggiungerli. Si concentrò e aprì un corridoio tra le fiamme, diretto verso la porta della sala del trono.
"Taranee! Presto!", gridò Will.
"ANDATE VOI! Io devo mantenere alte le fiamme in modo che non possano oltrepassarle!"
"Non vorrai sacrificarti anche tu!"
"Forza, non c'è tempo per discutere! Il destino di Irma è nelle vostre mani!"
"No! Taranee!"
"ANDATE!!!", gridò, e con un gesto della mano innalzò un altro muro di fiamme tra lei e i suoi amici.
"TARANEEEEE!!!"
"Forza, Will! E' inutile, ha deciso!", disse Pk, afferrando Will e Carl per un braccio. Con un'ultima spallata la porta della sala del trono di Phobos si spalancò e si richiuse dietro di loro.
Davanti a loro, avvolta dalla luce, una maestosa figura dai lunghissimi capelli li osservava.

"AMICI!", strillò Irma appena li vide, rinchiusa in una bolla magica.
"Irma! Siamo venuti a salvarti!"
"Credo che qualcuno non sia d'accordo!"
Davanti a loro, Phobos. Il principe si alzò in piedi, e i suoi occhi brillarono di potere malefico.
"Voi morirete... morirete ora!", declamò, alzando le mani e lanciandogli contro una scarica di energia magica, diretta verso il piccolo Carl. Will creò una barriera appena in tempo.
"Se permetti avremmo qualcosa in contrario, capellone!"
"Will! Adesso, insieme!"
Will e Pk lanciarono un colpo energetico combinato che centrò in pieno Phobos. Il principe malvagio cadde a terra, apparentemente sconfitto.
"Bel colpo, ragazzi!", fece Irma.
"Ce... ce l'avete fatta!", esclamò Carl, entusiasta di aver assistito a un simile scontro, che finora aveva solo sognato.
Will si avvicinò alla gabbia di Irma, e il Cuore di Kandrakar emerse dalla sua mano, pronto a sciogliere la bolla.
"Tranquilla, Irma, ora ti libero!"
"Will, ATTENTA!"
Un colpo energetico si abbatté violentissimo vicino a Will, che cadde a terra svenuta. Il Cuore di Kandrakar rotolò via.
"WILL! Ma come...!", esclamò Pikappa stupefatto. Poi guardò davanti a sé: Phobos si era rialzato.
"Phobos! Sei ancora in piedi, allora!"
Il principe iniziò a ridere, scrollando le spalle, con la testa ancora bassa nel gesto di rimettersi in piedi.
"Ah ah ah ah ah ah... povero sciocco... Phobos è MORTO! Io... sono... EVRON!!!"
Phobos si strappò letteralmente la pelle di dosso, e come nella muta di un insetto dalle vestigia del principe uscì nientepopodimeno che l'Imperatore in persona.
"EVRON?! Ma... credevo fossi morto!!!"
"Eh eh eh eh eh... il Pkteam non ha mai mostrato la scena della mia morte! Quando Evron è esploso sono riuscito a salvarmi, in barba a Xadhoom!"
"Ma ne 'Il Lato Oscuro' tu non apparivi!"
"Con una sceneggiatura simile che ti aspettavi? Era un numero pre-restyling, si stavano scervellando su quante figlie avesse Everett... e così hanno dimenticato l'unico vero grande nemico della serie, ME! Ma ora che ho trovato Meridian mi installerò qui, in questa terra ricca e prolifica, piena di gente da coolflamizzare e con un sacco di lettori più di te!"
"Ehi, va bene che sei cattivo, ma almeno non girare il coltello nella piaga, ok?!", rispose Pk offeso. Evron intanto continuava a delirare.
"Già dal prossimo numero inizierò a coolflamizzare le lettrici innocenti, che al contrario dei pkers sono impreparate contro gli evroniani e non sapranno difendersi con quegli inutili filtri magici che gli consigliano nelle rubriche... eh eh eh... grazie alle vendite altissime di Witch otterrò una provvista enorme di energia emozionale, che mi consentirà di ricostruire il mio popolo e partire alla conquista di tutte le altre testate! Trasformerò Witch in una serie incentrata sugli evroniani! Diventerò il padrone assoluto della Disney!!! Claretta Muci dovrà inchinarsi al mio cospetto!!! AH AH AH AH AH!!!"
"No! Non te lo permetterò! Coolflamizza Bertoni se credi - magari anche Topolino, al diavolo... -, ma lascia stare le lettrici di Witch, loro non ti hanno fatto niente!"
"E che ci faccio con Bertoni, un pasto macrobiotico? Ormai solo le donne hanno ancora abbastanza sale in zucca da sfamarci!"
"Beh, effettivamente il livello medio dei pkers è davvero basso... ma non per questo ti permetterò di spuntarla! Dovrai passare sulle mie piume!"
"Tsk! Sono troppo potente per te! Non arriverai nemmeno alla terza serie! Passerò sulle tue piume e su quelle di tutti i lettori... a cominciare da quel ragazzino!", gridò Evron, lanciando un raggio di energia dalla bocca.
"Aiuto!!!"
"Carl! NO!!!"
Pikappa si mise eroicamente tra Carl e il raggio lanciato da Evron, facendo dal scudo al bambino: ma la potenza del colpo era così devastante che li sbalzò via tutti e due, gettandoli a terra. Pk perse l'Extransformer.
"Ungh...!"
"Carl... Carl, stai bene?"
"Credo... credo di sì..."
"Carl... ascolta... io non riesco a muovermi... devi sconfiggere TU Evron...!"
"I-io? M-ma... non posso!"
"Sì, che puoi! E' per questo che sei qui!"
"Ma finora... per voi sono stato solo un impiccio!"
"No... non devi dire così! Ricorda che noi siamo qui grazie a te! Capito, Carl? Noi ti dobbiamo tutto!"
"Noi crediamo in te, Carl!", disse Will, appena ripresasi e ancora stesa a terra.
"Impugna l'Extransformer... il Cuore di Kandrakar ti proteggerà... colpisci Evron! Solo tu puoi farcela!"
"Solo tu, Carl!"
"Solo... io?"

"Ah ah ah ah ah ah... bene, vediamo di iniziare la conquista del mio regno con un bello spuntino: per cominciare coolflamizzerò TE, mia bella streghetta!", ghignò Evron minaccioso, prelevando Irma dalla sua bolla e sollevandola, stretta nella sua lunga coda.
"AAAAHHHH!!! Lasciami, brutto mostro con due teste! Mi fai schifo, hai addirittura la bava verde!"
"Slurp... eh eh eh eh...!"
"EHI, TU!"
"Uh?!"
Evron si trovò davanti Carl, che impugnava l'Extransformer e teneva nell'altra mano il Cuore di Kandrakar, risplendente di luce rosata.
"LASCIA STARE IRMA, CAPITO?!"
"Che speri di fare, ragazzino?!"
Evron gli lanciò contro un raggio d'energia, ma il Cuore di Kandrakar formò uno scudo magico che lo riparò.
"Lancia lo scudo, Carl! LANCIALO!", gli gridò Pikappa.
Carl fece il gesto che aveva visto fare a Pikappa decine di volte, e lo scudo assumendo la forma di un boomerang si staccò dal suo braccio e si proiettò in aria roteando. Ma Evron lo schivò piegandosi da un lato.
"Ah ah ah ah! E' questo il meglio che sai fare? I pkers sono diventati proprio scarsi!!!"
"Credi?! Dovresti leggerti meglio il numero zero, buffone!"
Come da manuale, il boomerang tornò indietro e colpì Evron alla nuca, disorientandolo.
"URGH!"
>CLACK!<
"Wow! Ho lanciato lo scudo, che figo!!!"
"Pensi di avermi battuto, moccioso?! Ti sbagli di grosso!", ruggì Evron furioso, tenendosi la ficozza dolorante.
"E sta' un po' zitto, scimmione!", gridò Irma, ficcandogli due dita negli occhi.
"RRAARRGHHH!!! I MIEI OCCHI! BRUTTA STREGA!", gridò Evron letteralmente accecato dal dolore.
"ORA, CARL! E' IL MOMENTO!"
"COME HAI OSATO INSULTARE IRMA?! NON TI PERDONERO' MAI! PRENDI QUESTO!!!"
Carl protese le mani in avanti e lanciò un potentissimo raggio combinato dal Cuore di Kandrakar e dall'Extransformer, che colpì Evron in pieno.
"AAAAHHHH! NOOO!!!"
Evron lasciò andare Irma e cadde a terra. Il suo corpo stava regredendo lentamente allo stadio di spora...
"Mi hai sconfitto... maledetto... ora dovro' aspettare la terza serie per tornare... MA CI RIVEDREMO!", minacciò, tornando ad essere un ortaggio marrone.
Carl, alzando l'Extransformer come un vero eroe, ci mise il piede sopra e in una posa trionfante disse, con evidente soddisfazione e un sorriso a 32 denti: "Bella battuta! Nuova, soprattutto!"

"Oh, Carl, ce l'hai fatta! Mio eroe!", esultò Irma entusiasta, abbracciando Carl e stringendoselo forte al petto (Carl tutto contento).
"Bravo, ragazzo! Ce l'hai fatta!"
"Complimenti, Carl!", si complimentarono Pk e Will, alzandosi e battendo le mani. In quel momento entrarono tutti gli amici: Hay Lin, Cornelia, Taranee, Lyla, Elyon, Caleb, Vathek, tutti che lo applaudivano, come il più grande degli eroi. Carl non sapeva più dove rigirarsi, non sapeva più cosa pensare: sapeva solo che era felice, tanto felice, come mai lo era stato in tutta la sua vita. Quando Irma gli stampò un bacio sulla guancia fu troppo: diventò rosso paonazzo e svenne dalla felicità.

Pk lo prese in braccio e lo portò fuori, tra una folla di evroniani e abitanti di Meridian.
"Grazie a tutti, ragazzi. Siete stati eccezionali.", disse Pk.
"Aaah, che vuoi che sia! Questo e altro per un vecchio nemico!", esclamò un generale evroniano.
"Ehi, Cedric, ora puoi spegnere il gas!", disse Elyon, facendo al lucertolone 'tap tap' sulla spalla.
"Uh? Oh, già...", rispose sventolandosi, e l'effetto azzurro scomparve.
"EHI, PHOBOS! Complimenti, grandi effetti speciali!", esclamò Will. Phobos scese giù da una specie di sala regia sopra le arcate della sala del trono, seguito da Evron.
"Un giochetto da ragazzi, mi ha dato una mano un amico... pensa che è così bravo che lo chiamano il Miracolatore!"
"Ehi, Pikappa! Questo ti costerà una bella ripassata nella prossima serie, capito?", fece Evron con un'aria più minacciosa possibile.
"Sì, sì, va bene, me l'hai già detto 50 volte... Trauma dovrà prendermi a calci, arrotolarmi come un foglio di carta straccia e infilarmi in un secchione dell'immondizia, lo so...!", rispose alzando gli occhi al cielo.
"E la storia la facciamo disegnare a Marco Gervasio!"
"ARGH! Ma allora vuoi proprio infierire!", esclamò disperato, mentre tutti scoppiarono a ridere.
Pk sospirò. Poi guardò teneramente Carl, addormentato tra le sue braccia, e sorrise.
"Certo, che... cosa non si fa per un fan...!"

Una mano si posò sulla sua spalla. Era Cornelia.
"Pikappa, scusa, detesto fare una parte così odiosa... ma è ora che il nostro amico torni a casa."
Pk guardò il bambino con un misto di rassegnazione e tristezza.
"Lo so. E' solo che... vorrei tanto non doverlo fare."

 

- Mattino -

"Carl...?"
"Mmmh...?"
"Carl? Tesoro, sveglia! E' pronta la colazione!"
"Uh?"
"Carl, dai! Sono già le nove!"
"Ma... ma dove sono!"
"Dove vuoi essere? Sei in ospedale, no?!"
"Mamma! Mamma! Sapessi che cosa ho fatto ieri sera! E' stato incredibile! Era tutto come nel mio racconto! Ho combattuto insieme a Pikappa e alle Witch, ho sconfitto Evron che aveva soggiogato Meridian, Irma mi ha persino... ehm... fatto i complimenti! E' stato incredibile!!!"
La mamma di Carl scoppiò a ridere.
"Oh oh, Carl, tesoro, forse ti sei immedesimato un po' troppo nel tuo racconto e te lo sei sognato!"
"NO! Ti dico che non era un sogno, era tutto vero!!! Pikappa e le ragazze sono entrate da quella finestra, e mi hanno portato a Meridian, e poi...!!!"
"E poi dovresti darti una calmata e prepararti per il solito giro di terapie, non credi?"
"Ma mamma!!!"
"Sto iniziando a pensare che tu legga davvero troppi fumetti! Su, fai colazione e alzati, io sono un attimo qui fuori che parlo col dottore.", lo liquidò sua madre, non prendendo in considerazione una parola di quello che le diceva suo figlio.
Carl saltò giù dal letto e si mise a cercare il tasso di Will sotto al letto: niente. Guardò fuori dalla finestra: nessuna traccia della Pi-kar.
"Ma non è possibile... non posso essermelo sognato!"
Fece colazione in cinque minuti, rimuginando sulla cosa e iniziando a prendere confindenza con l'idea che fosse stato tutto un suo volo di fantasia nel sonno. I personaggi dei fumetti che vengono da lui... bah! Sì, doveva esserselo sognato. Che scemenza! E' facile essere un eroe nei propri sogni, quando si è solo un ragazzino malaticcio chiuso in un ospedale.
Andò al bagno a lavarsi la faccia. Si guardò allo specchio, mentre l'acqua aperta scrosciava nel lavandino bianco: stava per lavarsi, quando sulla sua guancia notò qualcosa: una forma di labbra di donna, stampata col rossetto. Sentì il suo cuore battere all'impazzata: senza neanche chiudere l'acqua corse fuori dal bagno e si affacciò alla porta.
"Mamma, mamma! Per caso mi hai dato un bacio, nelle ultime 24 ore?"
"Uh? Beh, sì..."
"E DOVE?"
"Mah... non ricordo!"
"SFORZATI!"
"Credo... sulla fronte, prima di addormentarti."
"E avevi il rossetto?"
"... no!"
"SIIIIIII!!!!", gridò Carl in un accesso di gioia incontenibile, rientrando nella sua stanza e mettendosi a saltare sul letto come un grillo.
Poi si fermò, aprì il cassetto del comodino dove teneva il suo racconto (sopra la catasta di PK e Witch) e... lo trovò vuoto, a parte un biglietto.

"Caro Carl, grazie per averci salvato. Ti siamo debitori. Se non fosse per te, e per tanti altri come te, noi non saremmo qui. Per questo abbiamo deciso di ricompensarti, facendoti vivere per una notte quella fantastica avventura che tanto a lungo hai sognato. Lo abbiamo fatto per provarti che sei tu il vero eroe, di questa storia come di tante altre storie in cui sei stato al nostro fianco. Questo è stato il nostro regalo di Natale... speriamo tanto che ti sia piaciuto.

Non chiederti se è stato sogno o realtà, ti chiediamo solo questo... porta invece con te la magia e le straordinarie meraviglie che hai vissuto, perché noi saremo sempre qui ad aspettarti per fartele rivivere, e vogliamo che tu sappia che potrai sempre contare su di noi, per tirarti su quando sei triste, per assaporare la libertà quando ti senti prigioniero, per esplorare tutti i mondi che vuoi.
Sai dove trovarci... in fondo basta dare un'occhiata al cielo: tu sai già dove guardare, giusto?

Ci vediamo nei fumetti! ;-)

p.s. Abbiamo preso in prestito la tua storia.
Ti riportiamo tutto presto insieme a un regalo speciale!

Firmato: i tuoi amici."

E sotto, con una calligrafia femminile in pennarello rosa, un cuoricino con accanto una faccina buffa scarabocchiata e sotto scritto: "TVTB - Irma"

Carl sorrise, sentendosi il cuore riempito da una gioia sconfinata, e per un attimo gli venne da piangere.
Poi, con calma, ripose il bigliettino nel cassetto, come una preziosa reliquia, e andò a lavarsi la faccia.

 


 

- Vigilia di Natale -

Il Sole di dicembre, pallido e un po' cupo, stentava a fare capolino dalla coltre di nubi invernali, che ancora riversavano giù sulla terra i loro leggeri fiocchi di neve. Le nuvole, pigre, si lasciavano trasportare mollemente dal vento, che le avrebbe portate lontano, a vedere chissà quali luoghi, e anche lì avrebbero posato il loro gelido velo bianco, elegante e silenzioso.
Domani sarebbe stato Natale.
Nei giardini i bambini ridevano, si tiravano palle di neve, costruivano i loro pupazzi, mettendogli per naso una carota che pendeva sempre irrimediabilmente un po' sbilenca e una scopa in mano. Quella notte avrebbero aspettato, come tutti gli anni, il miracolo di Babbo Natale, che rifornitosi dalle multinazionali di videogiochi e computer sarebbe passato a distribuire i suoi doni, veloce e silenzioso; e la mattina dopo sarebbero saltati giù dal letto a piedi scalzi, entusiasti, ansiosi, euforici dal desiderio di vedere realizzati i propri sogni.

"Ho freddo.", disse Irma, stringendosi nel cappotto.
"Non sai che le streghe non sentono freddo?", rispose Taranee.
"Qualche volta sì."
"Specie quando il freddo viene da dentro al cuore, vero, Irma?", disse Cornelia.
Irma accennò il gesto di annuire, continuando a guardare fisso davanti a sé.
"Will, senti...", disse Hay Lin.
"Che c'è?"
"Secondo te... a che cosa servono tutti i nostri poteri... a cosa ci serve saper volare, viaggiare tra le dimensioni, parlare con gli elettrodomestici se... se..."
"Se non possiamo fare niente per salvare una singola piccola vita?"
"Sì."
"Non ti so rispondere stavolta, Hay Lin. Io posso soltanto fare qualche magia... i miracoli sono di qualcun altro. So solo che non tutte le fiabe e i desideri possono avverarsi... anche se, a volte, è quello che vorremmo disperatamente."
Will si chinò a terra, spolverando via delicatamente con la mano gli ultimi fiocchi di neve che si erano posati sul nome inciso di Carl.
"Carl... grazie per essere stato nostro amico. Siamo state fortunate ad incontrarti."
Cornelia si piegò a terra, togliendosi un guanto e posando una mano sul manto bianco. Tutto intorno a loro, dalla neve, spuntarono mille fiori colorati di erica.
"Fiori di erica per te, Carl, per farti sentire che ti saremo sempre vicine. Non appassiranno mai, finché tu crederai in noi."
Taranee, a sua volta, si inginocchiò. Passò la mano sui lumini, che si accesero di una piccola ma intensa fiammella.
"Due candele accese per ricordarti, Carl. Non si spegneranno mai, finché tu crederai in noi."
Will fece comparire il Cuore di Kandrakar e fece per legarlo alla croce.
"E infine, il Cuore di Kandrakar, per indicarti la via."
"No, Will. Tieni tu il Cuore di Kandrakar... non serve. Lui sa già dove andare.", disse Pk, facendosi avanti. Will capì; sorrise, e se lo rimise in mano.
"Carl... io non sono mai stato bravo con i discorsi, ma una cosa l'ho capita. Non sempre le cose vanno come vorremmo. Però... se si hanno degli amici su cui contare... dei veri amici... e se si crede in sé stessi... si possono realizzare anche le imprese più impossibili. E anche se a volte ci capitano battaglie che non possiamo vincere... anche quando si perde... se lo si fa con la consapevolezza di aver combattuto e dato il meglio di sé, quella è già da considerarsi una vittoria. In quella fantastica avventura che tu stesso hai scritto e che noi abbiamo voluto farti vivere hai dimostrato a te stesso che gli eroi non sempre volano, lanciano magie o sparano. Sei stato tu stesso un eroe, nella tua fantasia come nella vita vera, e fino all'ultimo hai affrontato con coraggio la tua malattia, senza abbatterti, senza lasciarti mai vincere dallo sconforto, senza incattivirti col mondo, mantenendo viva in te quella meravigliosa scintilla di poesia e magia che ha reso possibile la tua grande avventura. Lo sai, tutte le storie finiscono, in un modo o nell'altro... alcune bene, altre meno. Ma ce ne saranno sempre di nuove da raccontare, e noi saremo pronti a viverle con te e per te, tutte le volte che vuoi. Tanto lo sai dove trovarci, no?"
Pikappa si tolse il berretto e lo infilò sopra la croce di marmo.

"Seconda stella a destra, e poi dritto fino al mattino."

 

Pk salì a bordo della Pi-kar, ma prima di mettere in moto si fermò un attimo a riflettere.
"Che cos'hai?", chiese Will.
"Niente... è solo che... stavo pensando che è il secondo mio grande fan di nome Carl che perdo in poco tempo."
"Vuoi dire...?"
Pikappa non rispose, si limitò ad annuire.
"Qui non possiamo fare più niente. E' ora di andare."
"Ti sbagli, Will. Hai dimenticato che c'è ancora un'ultima cosa che dobbiamo fare?"
"Oh... hai ragione! Sono sempre la solita sbadata."
"Andiamo. Vi do un passaggio."

 

- Natale -

La madre di Carl era li', seduta al tavolo della cucina, a guardare il muro da almeno tre ore. Sperava tanto di passare con suo figlio almeno quest'ultimo Natale, ma purtroppo non era stato possibile.
"Alcune anime scelgono di vivere poco.", le aveva detto il prete, per consolarla. Come se questo la aiutasse a rivedere suo figlio.
Non sapeva rassegnarsi all'idea che non avrebbe più sentito il suo piccolo Carl parlare per ore, con la sua voce entusiasta e gli occhi brillanti, delle ultime imprese dei suoi eroi. Era come se suo figlio fosse ancora lì, col suo sorriso, che girava per casa con l'ultimo fumetto, e lei che gli diceva di fare i compiti invece di star sempre a...
Un doloroso groppo alla gola le impedì di continuare il suo pensiero. Non riusciva a scaricarsi... non riusciva a piangere. Non riusciva a far niente, se non fissare il muro, restando in una muta e vana attesa, come sperando che suo figlio avrebbe bussato alla porta da un momento all'altro, quasi vivesse in una favola...

>Toc, toc!<

Qualcuno bussò alla porta.
Per un attimo, solo per un attimo, il cuore della donna ebbe una fitta. La dura realtà della sua consapevolezza di adulta riprese il sopravvento sulla sua illusione di bambina. Stancamente, si alzò e andò ad aprire.
Alla porta era un ragazzo alto, coi capelli neri, un giubbotto di pelle e gli occhiali da sole. In mano portava un pacco di carta da ufficio giallognola, legato con uno spago.
"Sì?"
"Salve, Signora. Io sono un... amico di Carl."
"Io non ti conosco."
"Diciamo che io e suo figlio eravamo conoscenti... senta, sono venuto a portarle questo.", disse il ragazzo, mettendo tra le mani della signora il pacco.
"Ma che cos'è?"
"E' un regalo che io ed alcuni amici stavamo preparando per Carl... volevamo darglielo per Natale, e mi sembra giusto consegnarlo a lei."
"Di... di che si tratta?"
"Mi scusi, ora non ho tempo per spiegare, vado di fretta... i miei amici mi aspettano qui sotto e abbiamo lasciato il nostro mezzo in doppia fila. Io devo scappare, lei lo apra e vedrà! Arrivederci! Oh, e per quello che vale... Buon Natale!"
"Ah... aspetta! Un momento!", gli gridò dietro, ma il misterioso ragazzo si era già lanciato di corsa giù per le scale, sparendo quasi come un Babbo Natale ringiovanito. La madre di Carl, un po' confusa, rientrò in casa. Posò il pacco sul tavolo e lo scartò nella speranza di chiarirsi le idee.

Grande fu la sua meraviglia quando vide che cosa conteneva. Tavole e tavole disegnate e colorate... era l'avventura che aveva scritto suo figlio, sceneggiata, disegnata e colorata da tutti gli autori del Pkteam!
Un biglietto accompagnava il regalo.

"Tanti auguri al nostro lettore più affezionato, e grazie di tutto.", recitava; e sotto, tutte le firme del Pkteam, dei redattori di Witch e perfino un sacco di nomi che non aveva mai sentito!

La madre di Carl, sopraffatta dalla commozione, iniziò a piangere: corse alla finestra e si affacciò per chiamare il ragazzo che le aveva consegnato il pacco, ma davanti a lei vide qualcosa di incredibile. Davanti alla sua finestra passò un'enorme astronave che si alzava in volo: era l'astronave di Pikappa, con Paperinik alla guida! E non solo: attraverso la vetrata intravide tutto il Pkteam e un sacco di pkers e witchers che la salutavano, compreso il ragazzo che le aveva portato il pacco. Riconobbe Sciarrone, Catenacci, Cordara, Artibani, Pastrovicchio, Barbucci, Faraci, Sisti, Sisto, De Poli e tutti quelli di cui suo figlio le aveva mostrato orgoglioso le foto, tutti i cari amici che gli avevano fatto vivere tante memorabili avventure, e tutti che la salutavano da lontano!

L'astronave scaldò i motori e dopo un paio di manovre schizzò via verso il cielo, seguita subito dopo da cinque ragazze alate, che scomparvero lasciando dietro di loro una scia magica.
Erano diretti tutti lassù, dove Carl aveva guardato tante volte, sognando fantastiche avventure e incredibili magie.

Seconda stella a destra, e poi dritto fino al mattino.

 

Fine

 


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AUTORE: Davide "Silverware" Cencini - flfanti@tin.it, 2001
Tutti i diritti riservati.

Tutti i personaggi delle testate PK2 e W.i.t.c.h. che appaiono in questa storia sono © Walt Disney Pictures Company e sono usati senza permesso né alcun fine di lucro. Questa storia è di proprietà intellettuale dell'autore, creata per essere distribuita gratuitamente su Internet, e specificatamente sul sito PKERS - http://pk.immaginario.net. Le situazioni di cui sono protagonisti i personaggi sono opera di pura fantasia e non vi è alcun legame con la Disney. E' vietata ogni modifica in tutto o in parte e la vendita. L'autore invita chiunque abbia letto questa storia a scrivergli commenti all'indirizzo sopra riportato.