Soggetto e sceneggiatura: Gianfranco Cordara
Disegni: Lorenzo Pastrovicchio
Recensione: Mentre un collaboratore di Everett Ducklair, Anymore Boring, è impegnato a coordinare le installazioni di strani ripetitori targati Ducklair in tutta Paperopoli, alcun normali cittadini cadono preda di improvvisi ed immotivati atti di violenza.
Grazie all’archivio del professor Hired Squarie, docente di Sociologia delle leggende metropolitane presso l’Università di Paperopoli, Pk individua un collegamento tra le vittime: tutte hanno lavorato per Ducklair. Accanto a queste indagini, Pk è inoltre impegnato a cercare un nascondiglio adeguato, mentre nei panni di Paperino deve aiutare il collega Rupert a scegliere un regalo adeguato per Stella Nice, commessa per cui ha un’infatuazione.
All’ennesimo episodio di follia, l’emergenza viene risolta congiuntamente da PK e da una squadra della Ducklair Enterprise guidata da Birgit Q, che preleva la vittima per portarla in un luogo segreto. Sul posto accorre Squarie, che rivela a Pk la causa scatenante degli attacchi di follia: ai soggetti coinvolti è stato impiantato un chip, creato da Ducklair, in grado di indurle a commettere una particolare sequenza di ordini. Pk irrompe furiosamente alla Ducklair Tower, pretendendo spiegazioni da Q, che gli rivela che Ducklair creò effettivamente un chip (prima del suo esilio volontario a Dhasam-Bul) in grado di trasformare una persona qualunque in un potenziale terrorista perfetto.
Stando ai suoi vecchi appunti, l’ultima delle cavie sarebbe proprio il professore. Intento a far esplodere il suo ateneo, Pk e Q lo neutralizzano. Tornata alla Ducklair però, Everett informa la sua assistente che la sua era solo «una piccola tessera» del mosaico, «parte di un piano più grande», e un diversivo per distrarre Pk dall’installazione dei ripetitori.
Recensione di: Pk Reloaded