Soggetto e sceneggiatura: Augusto Macchetto
Disegni: Corrado Mastantuono
Recensione: Continua la saga strutturata in tre parti (in omaggio alla nuova trilogia di Star Wars) che vede come protagonisti assoluti, più della stessa Xadhoom, i superstiti della razza xerbiana.
La storia riparte esattamente da dove era stata lasciata: cioè dalla distruzione della nave-pianeta dei superstiti e dall’arrivo di Xadhoom a Evron, un’astronave grande quanto un pianeta. Xadhoom, dopo un breve combattimento con delle astronavi evroniane, si avvicina ad una zona illuminata di Evron, dove da lì vede tutti i suoi simili riuniti.
Xadhoom si ritrova completamente disorientata e insicura, quando l’Imperatore, che in questo numero sarà molto più cinico e molto meno crudele e possente, gli proporrà un patto: arrendersi incondizionatamente in cambio della salvezza degli xerbiani.
L’amore per il suo popolo le farà accettare la resa, e verrà condotta nell’Entropiothron, un congegno creato da Xari, che non è a conoscenza della vera identità del mutante.
Pk, intanto, divenuto un valido aiuto per Xari e tutti gli xerbiani e confidente di Xayla, da sempre innamorata di Xari, salva le penne a quest’ultimo. Infatti Xadhoom, su consiglio di Xayla, aveva inviato energia alla zona di “residenza” degli xerbiani, in modo tale da attivare il processo di decoolflamizzazione. Gli evroniani credettero che fosse Xari l’artefice di ciò e lo catturarono.
Alla fine gli xerbiani riescono a risvegliare tutti i coolflame su Evron, che si ribelleranno e distruggeranno Evron, mentre il popolo di Xerba l’Azzurra si allontanerà, con un nuovo problema: la mancanza di energia solare. Allora Xadhoom, che ha capito che non potrà più riaggregarsi con il suo amatissimo popolo, deciderà di sacrificarsi divenendo un sole, e quindi energia per gli xerbiani.
Pk così, dopo un’avventura che l’ha visto come protagonista secondario, se ne andrà con una memoria e una considerazione:
“Chiamatela Xadhoom”
“Ma nella nostra lingua vuol dire creditore”
“Voi non sapete quanto le dovete”
Recensione di: MxM