In edicola dal 16 dicembre il sesto e ultimo numero della nuova testata “Topolino fuoriserie” su cui sono state ospitate le nuove storie di Pk sceneggiate da Roberto Gagnor (ep. 1-3 e 5-6) e Alessandro Sisti (ep. 4 e 6). Gli albi sono cartonati in grande formato (21×28), contano una cinquantina di pagine e possono essere trovati in edicola e fumetteria a 9,90€. Assente qualsiasi contenuto redazionale eccetto una pagina di riassunto dell’episodio precedente.

Dal punto di vista della continuity, le vicende possono essere idealmente collocate a valle della serie “L’Orizzonte degli eventi” che – per chi non avesse buona memoria – termina con il ripristino della classica condizione iniziale del canovaccio Pikappico: Uno attivo al 151° piano della DT e Pk pronto ad intervenire con l’aiuto di Lyla ed altri amici.

I disegni di questo albo sono stati affidati a Vitale Mangiatordi che, nel suo stile sicuramente più classico e meno cinematografico, ci regala delle tavole superbe; speriamo in un suo successivo ingaggio per nuove storie di Pk.

Per quanto riguarda la sceneggiatura, il ritmo è incalzante, forse la narrazione è chiara ma un’approfondita rilettura degli episodi precedenti è caldamente consigliata.

– – – INIZIO SPOILER – – –

Rispetto alla sinossi dell’episodio, ci siamo lasciati con Pk & Co.che, dopo aver superato le prove su Obsidian, riescono a recuperare l’ultimo Galaxy Gate rimasto non sotto il controllo di Turioon.

Purtroppo però l’Odissea non è ancora conclusa: anzitutto, i nostri devono riuscire a raggiungere la nave interstellare di Everett che li attende in orbita attorno al planetoide. L’impresa non è banale ma con un po’ di astuzia e alcune cartellate Pk e il Razziatore riescono a raggiungere Everett, Lyla e gli altri compagni.

E’ ora di cambiare il corso del tempo, ma le lancette scorrono veloci e la flotta di Turioon è pronta a minacciare la distruzione della Terra e braccare mi nostri eroi ovunque tentino di rifugiarsi a meno che Pk non si arrenda ad Evron.

La squadra non può restare unita e deve dividersi per l’incolumità di tutti: Everett parte nell’iperspazio per tornare su Corna, Lyla e gli altri compagni di viaggio cercano rifugio a Time Ø – che essendo fuori dal tempo non può essere raggiunto da Turioon – mentre Pk ed il Razziatore usano il Galaxy Gate per tornare indietro nel tempo in quel momento ed in quel luogo che può essere dirimente per riportare tutto il continuum al suo stato originario.

Ma dove andare e in che tempo? Pk ha un’idea: anziché ritornare a milioni di anni fa, andare nel momento e nel luogo in cui Turioon – esperimento di evroniano mutante all’epoca ancora alle dipendenze di Zoster – rinvenne i Galaxy Gate.

L’intuizione è vincente: senza poter disporre del potere dei Galaxy Gate, Turioon è sconfitto ed il traditore dell’Impero viene ridotto ad una spora da Zoster. Tutto inizia lentamente a svanire ed il continuum riprende il suo corso regolare.

Stacco al 151° piano della Ducklair Tower, linea del tempo ordinaria. Solo Pk ha memoria di tutti gli avvenimenti, side-effect degli intrighi spazio-temporali o ancora una volta Paperinik ha mangiato pesante (link per chi non avesse colto il riferimento) e si è trattato solo di un brutto sogno? Di certo il fatto che Uno confermi che gli è impossibile fluttuare liberamente nello spazio e trasferirsi fisicamente su supporti diversi – come osserviamo già nel primo episodio della saga – non lascia molti dubbi… 🙂

– – – FINE SPOILER – – –

L’episodio finale della saga non convince del tutto: gli eventi sono tanti, affrontati molto rapidamente e non tutti i nodi vengono chiaramente sciolti nello svolgimento della trama dell’ultimo albo della serie. Inoltre, la conclusione onirica sembra quasi un modo per mettere una pezza rispetto alle critiche ricevute dalla fan-base su alcune delle scelte effettuate dagli autori non in continuità con le serie precedenti. In questo contesto, non aiuta il timing con cui sono state scandite le uscite: l’albo I giorni di Pk giunge ad oltre due anni di distanza dall’inizio della pubblicazione, un tempo enorme per il tipo di ciclo narrativo, soprattuto per l’attenzione che la complessità della sinossi richiede. In ogni caso, letta tutta d’un fiato, la saga è assolutamente godibile e può essere considerata come una sorta di filler rispetto alla timeline Pkna-Pk2-Pkne, che di fatto non altera alcun equilibrio all’interno della continuity complessiva.

[Recensione Ep.5 Obsisian]

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