Time Ø ospita il quartier generale extratemporale, ma anche il temuto carcere cronostatico, misura estrema adottata nei confronti dei viaggiatori temporali non autorizzati.
In effetti, oltre ad essere il posto più adatto alla conservazione della memoria base (è qui che viene registrato il flusso principale di tutta la storia dell’umanità), è anche il luogo più indicato per prevenire spiacevoli tentativi d’evasione. Essendo circondato dal nulla, non esiste praticamente via di fuga.
Il carcere possiede una specifica area di ricondizionamento, cioè una zona adibita a laboratorio in cui, sotto il controllo di un graduato della tempolizia, di un ufficiale medico e di un legale autorizzato, vengono effettuate le delicate operazioni di rimozione incruenta dei blocchi di memoria. Il detenuto, sottoposto al trattamento, scorderà all’istante i fatti, i nomi e i volti appartenuti, anche marginalmente, a deprecabili viaggi temporali non autorizzati.
Solitamente, il ricondizionamento, è l’anticamera per la libertà, ma non tutti meritano di tornare nel flusso del tempo: esiste anche un settore di massima sicurezza, riservato alla custodia di cronauti recidivi e particolarmente temibili. I loro reati sono tali da rendere necessaria la permanenza in carcere e la detenzione all’interno di specifiche capsule cronoisolanti.
L’isolamento teporale dei soggetti all’interno delle suddette capsule non coincide però con una sospensione dell’invecchiamento biologico: è solo una schermatura nei confronti degli agenti esterni. Ma anche… interni. Infatti, dato che si tratta solitamente di malviventi molto pericolosi e dalle imprevedibili risorse, le capsule in cui vengono rinchiusi sono dotate di un sistema di “distensione”, che provoca uno stato semiletargico costante.
Oltre ai sofisticati apparati di sussistenza individuale, gli abitacoli possiedono particolari sistemi d’allarme e di controllo “dedicati”, elaborati cioè in base alle specifiche attitudini criminali degli individui rinchiusi.
Attualmente gli ospiti in attesa di essere ricondizionati e riabilitati sono circa duemila, mentre ben venticinque crono-criminali scontano il carcere a vita.
