Gli uomini guardano con timore al terremoto. Questo avviene essenzialmente per due motivi, l’imprevedibilità e la potenza distruttiva dell’evento.

L’intensificatore magnetico localizzato costituisce un passo in avanti nel controllo del fenomeno. Collocato con scientifica precisione, infatti, è in grado di sollecitare le particelle ferrose presenti nella faglia marina, provocando con emissioni mirate sismi di proporzioni colossali.

La sua forza sta nella semplicità del meccanismo, costituito da quattro parti fondamentali contenute in un guscio capace di resistere alle massime pressioni.

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number-1 Bobina d’onda
Nei tre secondi successivi al ricevimento del segnale di avvio procedura, valuta il momento ideale per innescare la forza magnetica di contrasto alle onde sismiche di tipo T, N e Q
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number-2 Dislocatore isodinamico totale
Contiene una mappa geologica computerizzata estremamente dettagliata e completa di dati chimici dei fondali marini
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number-3 Monoscocca a polimeri molli
Annulla l’effetto dei colpi, mettendo le apparecchiature al riparo da ogni tipo di danneggiamento
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number-4 Ricettore radiodinamico
Risveglia l’intensificatore da uno stato di vigile “stand-by”. Non è necessario un particolare orientamento cardinale, poichè il suo raggio d’azione è di 360°
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number-5 Magnetometro a tensione cinetica biattiva
Segue l’algoritmo di geoflessibilità, il modello matematico di riferimento per la magnetizzazione dei minerali