È una battaglia che dura da secoli quella tra l’impero Vichingo e il popolo di Manitù, al di là dell’oceano Atlantico. Ma ora pare giunta a una svolta. Definitiva. I laboratori dei figli di Thor hanno realizzato un’entità sintobiologica capace di penetrare nelle difese delle popolazioni pellerossa.

Creatura, si chiama. Ha un obiettivo soltanto: sopravvivere, divorando il suo unico nutrimento vitale. Il tempo. Le vittime, che vengono private della loro energia cronale, del loro tempo, invecchiano e avvizziscono nei bozzoli di contenimento in cui la Creatura le rinchiude.

Questa è difficilissima da fermare. È schermata e invisibile ai mezzi di rilevazione elettronica e impenetrabile ai raggi X. Neppure il suo corpo è perfettamente definibile. Gelida oscurità tenuta insieme da terminazioni neuronali, è una sorta di massa informe racchiusa da una rete, in cui fluttua un cervello mobile e, perciò, mai esattamente individuabile.

È un nemico letale che impara dai propri errori e che sa adattarsi alle diverse situazioni in cui si trova. Le prede vengono conservate in animazione sospesa, in bozzoli di materia sintetica, collegati alla Creatura madre da una rete psicosostentativa.

Sono le psicosonde all’interno dei bozzoli a vampirizzare l’energia cronale dei prigionieri, secondo le necessità della Creatura. Proprio come i ragni fanno con gli insetti che cadono nella loro tela. Sulla Terra parallela di Urk non esistono armi efficaci contro la minaccia della Creatura.

Le lance a energia sono solo rimedi contenitivi. Il paralizzatore bradionico dell’extransformer, invece…

creatura