Soggetto e sceneggiatura: Tito Faraci
Disegni: Lorenzo Pastrovicchio

Recensione: Paperinik sta affrontando Morgoth, un criminale simile ad un dinosauro, dotato di un’arma in metallo mutaforma, ma si accorge di essere spesso confuso e assente, anche nei momenti meno opportuni. Approfittando di ciò Morgoth lo fa cadere dal palazzo su cui stanno lottando e l’Extransformer gli sfugge di mano, iniziando a precipitare nel vuoto. Nonostante il panico, al papero mascherato torna in mente un episodio accadutogli quel mattino al Duckmall: si era recato al fast-food per fare colazione, e aveva incontrato uno strano individuo che gli aveva consigliato di comprare due pacchetti di patatine anziché uno, per poi scomparire misteriosamente. Fortunatamente, lo scudo rimbalza su una trave metallica, permettendo a Pikappa di riafferrarlo e di salvarsi, così lo scontro con Morgoth continua, fino all’intervento della polizia. Stremato dal combattimento, il papero mascherato si ritira.

In quel momento, in un bunker recintato alla periferia di Paperopoli, su uno schermo vengono mostrate le analisi della lotta tra Morgoth e Pikappa, e il confronto tra le due identità del papero mascherato.

L’indomani, Paperino cerca di parlare del suo problema a Rupert, ma l’amico non sembra capirlo, e questo gli fa riaffiorare alcuni interrogativi: “C’è realmente un mondo, oltre a me? E se, invece, tutto esistesse solo nella mia mente? Se davvero sparisse ogni cosa quando io chiudo gli occhi?”. Tuttavia, Paperino non dà peso a queste domande e si appisola su una delle vetture esposte al Duckmall, sognando le numerose macchine che ha distrutto nei panni di Pikappa, finché Mortimer Bloom non lo sveglia.

Quella sera, alla Century, chiede a Lyo perché lui e Morgoth stiano combattendo, ma riesce a ottenere solo una risposta vaga e retorica; nel frattempo, alla Ducklair Tower, Everett sembra inquieto a causa dell’assenza di Pikappa. Lyo presta a Pikappa un esoscheletro d’acciaio, molto pesante e antiquato, appartenuto ad Astrongman. Il papero mascherato lo utilizza per affrontare Morgoth, e riesce a vincere, stringendo il criminale nell’esoscheletro e lasciandolo partire verso il cielo, dove s’incendia come un fuoco d’artificio.

Il giorno successivo, Paperino va a fare la spesa e si ricorda del suggerimento dello sconosciuto; cerca di comprare due pacchetti di “Waldo Chips”, ma un uomo grasso e corpulento gliene lascia solo uno. Passeggiando in un parco nel tentativo di calmarsi e di riflettere su quello che gli sta succedendo, Paperino si accorge di avere già incontrato il gelataio che ha di fronte per ben tre volte negli ultimi tre giorni, così cerca di parlargli, ma questi sembra svanito. Tornato a casa, sottrae dagli zainetti di due dei nipotini due pacchetti di Waldo Chips e le osserva attentamente, scoprendo che ogni patatina ha un suo doppio esattamente uguale nell’altro pacchetto. In quel momento, appare lo sconosciuto, che gli spiega di essere un virus e che qualcuno ha creato una realtà virtuale dove lui è prigioniero e che per uscirne deve spezzare la routine, parlando in modo allusivo e indiretto.

Così, quella sera, quando Morgoth lancia il suo attacco al Duckmall, Pikappa lo convince che quella che stanno vivendo è un’illusione, un’invenzione di qualcuno che li sta controllando e manipolando. Così, anziché scontrarsi, i due si alleano e affrontano dei giganteschi droidi simili ad insetti, comparsi nel frattempo, finché, una volta terminata la battaglia, Morgoth scompare salutando il papero mascherato con queste parole: “Addio, Pikappa. Avremmo anche potuto diventare amici…se io fossi esistito”.

Paperinik si risveglia in una piccola stanza, dove un’intelligenza artificiale gli spiega di essere l’artefice di ciò che ha appena vissuto, un disperato tentativo di vendetta per tutte le altre macchine distrutte dall’eroe, che è fallito per colpa di un virus che ne ha alterato il software. Così Paperinik si ritrova libero, nella vera Paperopoli, e tutto può continuare.

Recensione di: Vault-Boy

<- Torna all’indice