Titolo: Kronos
Autore: Simone “MxM” D’Anastasio
Età consigliata dall’autore: 14+
Timeline: dopo “Dalle Stelle”
Genere: drammatico/azione
Recensioni:

  • Trauma: Non c’è che dire, una storia davvero meravigliosa. Se “Dalle Stelle” vi è piacuta allora con “Kronos” cadrete al suolo.
  • John Brass: Faccio solamente i miei complimenti all’autore. Ho già detto tutto.
  • Bill: Una bellissima storia che contiene molto di Pk2 e, non so perchè, mi ricorda un po’ di qualche numero di Star Wars. Comunque è una must read per tutti i Pkers, specie per quelli che hanno apprezzato i lavori di Silverware.
  • MxM: Signori, la mia seconda fanfiction! Vi avevo promesso maggiore azione, e se questa non bastasse, beh…sopportate anche il terzo episodio della Trilogia Beyond The End e preparatevi a “Guerra Di Frontiera” il mio lungo prossimo sforzo creativo!

Kronos by MxM

Prefazione

Questo è il seguito di “Dalle Stelle” e il secondo episodio della trilogia “Beyond the end” che vorrebbe iniziare un ideale seguito di Pkna e Pk2, intitolato appunto Pk3.

L’autore sottolinea che chiunque voglia posizionarsi sul solco che verrà tracciato dalla Trilogia, cioè dai Numeri Zero di Pk3, sarà liberissimo di farlo rispettando i canoni generali evidenti sin da questi primi numeri. La serie Pk3 nasce proprio con il desiderio di creare una serie only by Pkers, cioè interamente fatta dai Pkers. Ripeto dunque che tutti coloro vogliano fare un episodio di Pk3 potranno realizzarlo a patto anche di rispettare la numerazione cronologica:

Dopo il terzo episodio della Trilogia, il 3/0, si dovrà cominciare con 1,2,3,4,ecc., perché i numeri zero sono e devono essere solo 3.

Detto ciò, alla lettura!

MxM

Dedica

A Pk, sempre e comunque.

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Prologo

Eremo di Dhasam-Bul

Due giorni fa…

-Muori Gorthan!!! Muori!!!!!

FLASH! SZACKKKKK…

-AHHHHHHH!!!!! AHHH…

-Gorthan!NEMICO!!!NOO!!!!!NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO O!!!!!!!!!BASTARDO MALEDETTO!!!! FIGLIO DI PUTTANA!!! CREPA!!! CREPAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!

Szock!SZOCK!SZOCCCKKKK!!!!

-Graaaaaaaaaaaraccaakkkkkkkk!!!!!!

– Ah…Muoio…Lilith, amor mio…

-AMORE! TI PREGO! NON MORIRE! TI PREGO!

-E’ inevitabile ormai…ma non ti preoccupare Lilith, lui è…l’Eroe…ci aiuterà…ci aiuterà…vero,Pk?

-S-sì, lo prometto. Ora e sempre.

-Addio amore, addio cara-E baciò la fronte della bambina che dormiva, ignara.-Addio Eroe…vi ho voluto…bene…

-…

Capitolo I

Voci del Passato

Acqua. Su Paperopoli era scoppiato da alcune ore un temporale discontinuo, di quelli che ora piove, ora non piove, ora scroscia…Insomma, quelli che ti fanno venire ansia d’uscire, perché non sai se appena ti troverai a metà strada, s’aprirà il cielo (il più delle volte accade proprio questo…)

Paperinik era sul terrazzo del World Heaven Building, adibito a novella piscina. Il mantello fradicio svolazzava al vento freddo della situazione, ma a Pikappa non importava di star prendendo una broncopolmonite. Questo perché sul becco si confondevano le fredde gocce del cielo con quelle calde dei suoi occhi. Ancora, stava piangendo. Ma non era di nuovo quel dolce singhiozzo di due giorni prima, era pianto doloroso, caldo di rabbia e rimorso, che quasi faticava a uscire dagli occhi.

Gorthan era morto.

Era colmo di rabbia, perché due innocenti avevano perso una il marito, l’altra…il padre.

E Pk non lo sopportava. Per questo era saltato addosso a Zorghaan e lo aveva ucciso spietatamente.

Dopo quell’episodio, lui era tornato a Paperopoli, ma si era munito di segnalatore per evitare il ritorno di EvronHunters.

Doveva fare qualcosa, Gorthan non poteva morire così, no che non poteva.

E tutte le donne che muoiono? E tutti i padri di famiglia che muoiono? E tutti i bambini che muoiono? Perché Gorthan sì e loro no?”

-Perché per Gorthan posso fare qualcosa, e glielo ho promesso. Non posso risolvere tutti i guai del mondo, e ciò mi addolora da morire. Ma posso avere Fede che qualcun altro in alto faccia giustizia poi. A volte si può solo aver Fede. A volte…

Ho bisogno d’aiuto…spero di ricordarmi come si fa…”

Pk si sforzò fino a farsi venire il mal di testa, e riuscì.

Ora poteva solo aspettare.

Capitolo II

Dopo l’Impero

La porta si aprì verso destra, e Gharakon entrò.

-Vostre Altezze, EvronHuntinKommando 7 a rapporto.

-Bando ai convenevoli, Gharakon. Dove sono Seradon e Zorghaan? Perché è rientrato solo il Kommando 9? Dove sono EHK 1 e 5?

-A-a-abbiamo avuto problemi, Vostre Crudeltà…Il soggetto G1 si è ribellato con l’aiuto di…d-di…

-DI?

-P-Paperinik signore.

-NO.NO.NOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!NON LUI!!!!!!!!!!!!!!!!!

-Sì Nobile Agron. Ma G1 è morto.

-NON ME NE FREGA NIENTE DI GORTHAN! NON ORA!

Il triumviro Agron aveva le sue belle motivazioni per essere arrabbiato. Rammentava ancora troppo bene le percosse ricevute da Pikappa quando ancora era un semplice sottufficiale. Poi aveva avuto, con un’ eccezionale arguzia militare, una carriera inaudita nel Potere Imperiale, fino a diventare Consigliere. Aveva assistito in prima persona alla caduta di Evron per mano degli ex coolflames, e alla morte dell’Imperatore.

***

Evron, anno 1999.

-AAAAAAAAAAAAAAARRRRRRGGGGGGGGHHH!!!!!

-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOORRRRRRRRRRRRRRRRRRRRAAAAGGGGGGGGGHH!

-ALLARME ROSSO ZETA! I RIBELLI STANNO ARRIVANDO ALLA SALA DEL TRONO!

-L’IMPERATORE ! DOBBIAMO PROTEGGERLO!

Agron correva, seguito dai migliori Generali, dagli Ufficiali della Guardia Pretoria, e da un’enorme mole di soldati scelti.

-Dobbiamo arrivare!!!!!!!!!!!

Corsero come folli, tanto che alcuni soldati finirono calpestati vivi sotto il commando per la salvezza dell’Imperatore.

Ma era troppo tardi.

-MAESTA’!MAESTAAAAAAAAAAAAAARRRRRRGGGGGHHHHH!

Evron era riverso in terra, in un mare di Emoevron, orrendamente sfigurato e circondato da cadaveri di ex coolflames, alcuni impregnati dell’acido che gli Evroniani bicefali utilizzano per difendersi.

C’era stata lotta.Evron era stato sconfitto. L’imperatore era attraversato dalla lancia Reale, cosparso di buchi da laser terminatore, ancora fumanti di morte.

Agron, Zorghaan, Monodon e gli altri rimasero attoniti.

Loro si sarebbero salvati. Di lì a tre settimane i superstiti avrebbero trovato un nuovo pianeta e lo avrebbero battezzato “Evron II” . Agron, Zotnam e Monodon sarebbero stati, a furor di popolo, scelti come traghettatori dell’ex Impero verso la sopravvivenza. E nacque il Triumvirato Reale Speciale, che avrebbe sostituito l’Imperatore e i più alti gradi del Potere Imperiale. Tutto ciò sarebbe durato fino all’Anno Ottavo Triumviro, o 2007, che dir si voglia. Ma in quel momento nessuno parlava. A parte il Silenzio. Bastava quello, a parlare.

Silenzio.

Capitolo III

Futuro presente

Eremo di Dhasam-Bul

-Cosa hai detto alla bambina, Lilith?

-Quello che le dico da sempre, che le dirò sempre.

Non se riesco a concludere ciò che spero.

-Come?

-Vedrai. Abbi Fede. In Dio e un poco in me.

WOOOOOOSSSSSSSSSSSHHHHHHHHHHHHHHHH….

-Finalmente!

Pikappa si precipitò all’esterno, dove una grande Navetta Stellare argentata era planata dolcemente sulle dune di neve.

Sul muso, l’eloquente marchio ED.

-Everett! EVERETT!

-Salve Paperinik!

Everett Ducklair era appena sceso dalla rampa laterale dell’Incrociatore Ducklair Tower. Il viso, non era dissimile da quello che aveva lasciato anni prima. Cambiava solamente il fatto che era felice.

-Salute, fratello Drago Dormiente.

-Riverisco, Venerabile Maestro.

-Ho ricevuto il tuo S.O.S. telepatico, Pikappa. Allora te ne ricordi ancora!

-Più o meno…Mi dispiace, ma non c’è tempo da perdere, Everett.

Pk spiegò a Ducklair la situazione, concludendo con il suo piano:

-Come forse saprai, i viaggi nel tempo sono inibiti dalla bolla Microcontraente. Se io mi spostassi in una dimensione dove è ancora possibile viaggiare nel tempo, potrei impedire la morte di Gorthan. E poi potrei annichilire la bolla, sbloccando il continuum.

-Perché distruggere la bolla? Non basta utilizzare sempre lo switch?

-Perché quello di utilizzare uno switch transdimensionale per viaggiare nel tempo, è un rimedio pericoloso. I Cronocriminali potrebbero approfittarne per razziare altre dimensioni parallele.

-Comprendo…Ma ‘sto switch, dove trovarlo?

-Oh, quello c’è. Alla Ducklair Tower. Alla Ducklair c’è pure un transponditore temporale regalatomi da un certo…personaggio del secolo XXIII.

-Odin Eidolon.

-EHHH!!!!!!!!!!????????????!!!COME FAI A SAPERLO???
-Paperinik, possibile che tu non l’abbia mai capito? Odin Eidolon è…è…

-Uno.

-AAAAAAHHHHH! Chi ha parlato???

-Io, Pikappa.

-Odin Eidolon????????

Ebbene sì.Un Odin Eidolon, del tutto uguale a quello del XXIII sec., era disceso dalla nave.

-Perdonate se mi sono acceso prima del tempo, Padron Ducklair

-Fa nulla, Uno, fa nulla.

Non capiva fino in fondo. Ma non gliene poteva fregar di meno: Uno era lì davanti. I due i abbracciarono, vecchi amici che dopo tanto tempo si rincontrano. Alla fine, Everett parlò.

-Mi dispiace interrompervi, ma è il momento di agire.

***

-Cari Consiglieri! L’armonia della Reggenza provvisoria è minata profondamente! Agron, Zotnam e Monodon non sono più in grado di mantenere l’ordine al pari del Consiglio Imperiale!

-Leccaculo.-sibilò a mezzo becco Monodon.

-Chiedo perciò quanto prima che qualcuno di noi sia incaricato, su scelta del Consiglio, ad assumere la reggenza! Naturalmente, i tre Triumviri hanno tutto il diritto di presentarsi. In primis, io , Consigliere Rraddokon, mi candido a tale ruolo!

La testa posizionata sulla coda di Rraddokon parlava, assecondata dal corpo.

Una volta fuori, i Triumviri discussero.

-Rradokon è un esponente della Fazione Militare. Il Consiglio è composto per la maggiore da Scienziati, non c’è da preoccuparsi.- affermò Zotnam.

-CRETINO! ANCHE GLI SCIENZIATI SONO CONTRO DI NOI! NOI SIAMO EX MILITANTI DELL’ESERCITO!

-Ssshhhh. Non scannatevi prima del tempo. Pensate a trovare delle soluzioni.

-AH SI’??? E TU COSA FARESTI, AGRON?-Sbottarono in coro Zotnam e Monodon.

-Io agisco. Ma per me. Il triumvirato è morto, cari miei. E io non assisterò al suo funerale.

-Tu non…VUOI ABBANDONARCI??? TRADITORE!!!!!!

-Mi sono rotto di voi. Sapete solo abusare del vostro potere. Per otto anni non avete mosso un dito per Evron. Da solo io concluderò ciò che mi avete impedito di concludere. Il momento di sciogliersi è giunto.

Con una spintarella che anch’io gli avrei dato fra breve.” Aggiunse mentalmente il triumviro Agron. Del resto, non gli si poteva dar torto. L’unico che avesse seriamente pensato per l’avvenire di Evron era stato lui.

Lui aveva varato aiuti per i superstiti sopravvissuti.

Lui aveva ritrovato milioni di tonnellate di Emozioni depurate perse dopo la disfatta di Nova Xerba, della famosa Ultima Battaglia dell’Impero.

Lui aveva fatto sì che gli scienziati tornassero a sviluppare una tecnologia che permettesse la colonizzazione interspaziale.

Lui era il collante dell’Impero,l’Attack che aveva tenuto legato insieme le parti di un qualcosa che inesorabilmente stava frammentandosi.

LUI era l’Impero. E ora voleva esserlo ancora.

Da solo.

Capitolo IV

Differenze

Paperopoli, poche ore dopo.

Strano.

Strano quel momento alla Ducklair Tower, strano quell’essere rientrato a “casa” dopo anni.

Strano il fatto che non sentisse stanchezza, sebbene non avesse dormito che dieci ore tra il giorno prima e quello presente.

Strano il fatto che per anni non avesse avuto il desiderio di TOCCARE un transponditore temporale.

Strano il fatto che non vedesse lo switch che lo aveva portato nella dimensione dove Quo era morto per overdose, e dove lui, per vendetta, fosse divenuto Dark Avenger.

Strano. Così si sentiva Paperinik.

Poi, Everett parlò.

-Questo è lo switch, vero?

-Oh? Eh, sì è quello. E’ possibile fonderlo con il transponditore?

-No. Ma nn ce ne è bisogno, Pikappa.

-Ah? E perché?

-Perché questo coso ha un micronotransfer incorporato.

-Oh. Embè?

-Il Cronotransfer è un nome più tecnico per definire il transponditore. Anche se non è poi corretto. Il Transfer smaterializza il corpo in tachioni, che vengono trasferiti.

Il tempo, o Kronos, è un’altra cosa. Comunque il guaio è trovare le coordinate. Sappiamo l’ora e il luogo in cui bisogna tornare, e anche le modificazioni necessarie per trasferirsi nella dimensione B.

-E allora dov’è il problema?

-Devo riproggrammare lo switch, e un po’ ci vorrà. Intanto, Odin ti mostrerà una cosa che ti aveva preparato o che…preparerà. Ma prima, mi devi dire una cosa: sei sicuro di non voler distruggereprilma la bolla microcontraente? Così sarebbe più facile riportarti nell’attimo che necessiti. E’ la cosa più logica.

-Everett, lo piegai a Uno tanti anni fa. C’è una profonda, un’incolmabile diversità tra ciò che è logico e ciò che è giusto. Potrei dirti di farmi andare nella sfera microcontraente.

Ma se non riuscissi a tornare? Se morissi?

Allora Gorthan non vivrebbe più. La cosa più logica è annichilire le bolle, ma la più giusta è un altra. E io faccio sempre la cosa più giusta. C’è il giusto e c’è il logico. Ma questi non coincidono quasi mai. E allora sta a noi farli coincidere. Ma a volte non vogliamo.

Fare il logico può essere facile e può essere difficile.

Fare il giusto invece è quasi sempre difficile.

Everett abbassò lo sguardo. Se la situazione lo avesse permesso, avrebbe pure sorriso.

-E va bene. Uno, fagli vedere la sorpresa.

Odin gli fece strada in alcuni cunicoli che, ci avrebbe giurato, l’ultima volta non c’erano. Entrarono in una stanza a pianta quadrata, piccola, 4m per 4.

Al centro della stanza, un cerchio che occupava la maggior parte dell’angusto spazio.

-Scusa le dimensioni, ma non c’è stato tempo per allestirne una più grande. Guarda qui.

WIIIIIEEEEEEEEEZZZZZZZZZ….

-…fighissimo…

Al centro della stanza si materializzò quella che sembrava una versione da videogame del suo vecchio costume.

-Questo, amico mio, è il PKDS , Paperinik Definitive Suite, una tuta di kevlar dotata di un esoscheletro interno fatto di una griglia di sistemi informatici e fibre ottiche di un potente microcomputer interno. L’esoscheletro è costituito di uno strato di metallo densomorfico in grado di apportare automaticamente modificazioni al costume, in modo da adattarlo all’ambiente.

Poi, le braccia, vedi questi due pezzi d’armatura per l’avambraccio? Sono due Extransformer. Propulsore e timone, in questa modalità cilindrica, sono a scomparsa e orientabili.

Però se devi volare, ti conviene usare…questo!

Sulla schiena del PKDS vi era una specie di semisfera attaccata al costume.

-E’ un caccia individuale, come quello che ti diede Styvesant nel XXIII sec. Contro i Supereveroniani. Il mantello è ignifugo, e può servire per proteggersi.

Per utilizzare il PKDS, sebbene il computer sia programmato per preservare automaticamente l’integrità di costume e occupante, puoi utilizzarne mentalmente le funzioni che riguardano lo scudo e il propulsore, pr esempio, basta applicare questo sensore alla fronte.

-….strafichissimo…

-Pikappa? Ah, sei qui! Scusa, volevo dirti che il computer sta calcolando le coordinate.

-Come? Ma non c’erano dei problemi?

-C’erano… ma li ho risolti. Il tuo cappello, Pk, è stato nella dimensione di arrivo, dunque mi ha fornito dati extra che hanno facilitato il calcolo.

-Il cappello?

-L’hai lasciato proprio sullo scanner!

-…

-Domani alle ore..uhm…10 del mattino dovrebbe essere pronta.

-Un’altra notte…

Capitolo V

Alleanze

-Avanti.

Il Generale attraversò la porta dell’appartamento di Agron.
-Voleva vedermi, Signore?

-Sì Zarghon, sì. Tu hai ancora la tua squadra di mercenari scelti, vero?

-I migliori, Signore.

-Bene. Ti propongo un’alleanza.

-Cosa intendete, mio Signore?

-Voglio che tu e la tua squadra uccidiate Paperinik.

-Paperinik?

-Esatto Zarghon. Quel dannato yostly ha icrociato di nuovo la strada con noi evroniani. Ma deve essere l’ultimo suo errore. E poi, dovete assassinare un certo…ahem…-Agron abbassò la voce e fece segno a Zarghon di avvicinarsi-…Consigliere Imperiale.

Zarghon non si mosse. Non gliene importava più di tanto il perché. Odiava la politica e i giochi di potere: era un soldato,lui!

-Se riuscirete, affiderò a te il controllo ASSOLUTO delle Armate di Evron, e ai tuoi soldati assoluta libertà di assumere il comando di un singolo Corpo o Armata, o di costituire una nuova ManoSpecialea loro desiderio. Più un adeguato compenso, s’intende.

-Accetto, mio Signore.

Capitolo VI

La notte delle scelte

There’s no time for us
There’s no place for us
What is this thing that builds our dreams yet slips away from us?
Who wants to live forever?…”

Cos’è davvero la materia dei sogni? Cos’è davvero? A volte Pikappa se l’era chiesto. Ma ci sono cose che l’uomo si ostina a capire, senza poterlo fare. Non voleva vivere per sempre, Paperinik. Perché pensava che fosse alla fine inutile.
I soliti pensieri filosofici che vengono quando si è svegli la notte. Ma per Paperinik era riscoprire se stesso, dopo tanto tempo. In pochi giorni era cambiato quasi tutto della sua vita era rapidamente cambiato, senza dargli quasi il tempo di riflettervi. E, soprattutto, aveva pianto. Quanto tempo era che non piangeva? Quasi si vergognava di quei due singhiozzi dei giorni precedenti.

L’eroe. Bell’eroe, che piange come un bambocc…” Fermò subito il filo dei suoi pensieri. Non aveva pianto per nulla. E poi, il pianto è la più naturale espressione dei sentimenti. Se non l’avessse sorpreso a singhiozzare alla sua finestra, Pk avrebbe mai creduto a Gorthan? L’avrebbe mai aiutato? Forse sì, forse no, forse forse.

Nessuno può dire –Non ho mai pianto.

Anche gli eroi piangono.

Perché gli eroi sono esseri umani.

E Pk sapeva di non essere, nè voleva essere, un superuomo.

Ripensò a come era nato Paperinik. A come aveva scoperto il costume di Fantomius e Villa Rosa.

Si era creato un alter-ego per riscatto.

Per vendetta.

Alla fine, quasi per gioco.

Ma poi Paperinik era diventato un essere senziente, un qualcosa di più, si era evoluto. E Paperino ne aveva perso il controllo. Per questo, e non perché la polizia era diventata più efficiente, non perché Everett era ripartito verso Corona, Pikappa era dovuto morire. Perché Paperino temeva potesse finire di esistere Paperino, e Pk potesse diventare tutto, per lui. Aveva avuto paura. E se ne vergognava.

Ma aveva avuto coraggio, per accettare di ridiventare Pikappa dopo tanto tempo.

Troppo tempo.

E ora lo sentiva, non lo avrebbe più lasciato.

Mai più.

La nostra breve stagione è finita…”

Ricordava bene questi versi scritti da Vertighel prima che morisse (?) ma sapeva che dopo una stagione, ne viene irrimediabilmente un’altra.

Prese il costume, se lo mise è volò sulla città, mentre il vento lo salutava appassionato.

E si sentì felice.

[Nota dell’autore: notasi citazione a “il sapore della notte” di Silverware!]

Capitolo VII

Ancòra

-Allora?

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-Sta finendo.

Entrò la piccola Nariin, che Pikappa aveva avuto modo di conoscere, una bambina meravigliosa.

-Dove vai, Pikappa?

-A prendere il tuo papà.-E sorrise.

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WOOOOOOOOOOOOOOSSSSSSSSSSSSSSSSSHHHHHHHHHHHHHHH……….

E Paperinik sparì in una nuvola azzurra di tachioni.

HHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHSSSSSSSSSSSSSSSSSSSOOOOOOOOOOOOOW…..

Tump!

-Ouck! Okay…Dove son…oh.

Paperinik comprese di trovarsi nel momento in cui Gorthan e Zorghaan stavano lottando strenuamente. Il passaggio dalla sua dimensione all’altra e viceversa era dunque avvenuto automaticamente. Ricordò la sua missione, cioè uccidere Zorghaan prima che questi potesse avere la meglio sull’ex capobranca. Vide se stesso vicino ai rottami in fiamme delle navi.

Pikappa armò lo scudo con un plasmaret, un fucile a proiettili condensati al plasma, e scese giù.

-ZORGHAAN! FERMO!

-Cos…eh???? E tu cosa ci fai qui. Tutti erano visibilmente straniti nel vedere u altro Pk, ma quest’ultimo non si fece distrarre.

-Sono qui per sfidarti (l’altro Pk era visibilmente sul punto di svenire) e sconfiggerti!

-Stanco di vivere? Ti accontento subito! RRAAAAAHHHH!

-SCUDO OMNIDEFLETTORE ATTIVATO!

La lancia di Zorghaan colpì a vuoto. Pikappa attivò la funzione Elettrifica e stordì l’evroniano. Costui giocò tosto il trucco della luce,ma gli occhiali incorporati nella maschera PKSD Tactic lo protessero. Zorghaan però riuscì egualmente a colpirlo di piatto, causando a Pk una certa perdita di lucidità per alcuni istanti e un po’ di rintontimento, ma ciò gli stava per essere fatale. L’evroniano puntò la lancia in mezzo agli occhi. Dicono che quando guardi la morte in faccia, ti passi la vita come un film, davanti agli occhi. Invece Paperinik riordava solo un piccolo episodio della sua vita: proprio la morte di Gorthan. E si ricordò che tutto ciò NON sarebbe mai dovuto avvenire. Ebbe una contrazione nervosa e il costume lanciò scariche elettriche un po’ dappertutto, dandogli modo di rialzarsi. Amò nuovamente i due scudi e fece fuoco su Zorghaan. Quando gli fu chiaro che il capo EHK era morto, lo lasciò. A dire il vero, un attimo aveva pure esitato, prima di ricordare la spietatezza e la macabra ostinazione di Zorghaan durante la…prima stesura di quella Storia.

Quello strano essere uguale alui si avvicinava. In mano aveva un dischetto.

Pk, ancora stordito per gli avvenimenti delle ultime ore, armò lo scudo e lo puntò verso il suo clone (?). Ma da dove veniva costui? Chi era realmente?

-Ciao Pikappa.

-Ciao lo dici a tua zia, capo! Tu chi cavolo saresti?

-Io? Io…sono te.

-Se non ti fermi ti trasformerò in tè, invece! Preferisci alla pesca o al limone?

-Non servirà.Io…vengo dal futuro. Ma da un futuro che non dovrà mai essere.

Ti prego, fai esattamente ciò che ti chiedo in questo DVD, e presto rincontrerai vecchi amici. Fa attenzione…Paperinik.

-Cosa??? Ma che fai parli per enigm…

Si fermò. Davanti a lui non c’era più nessuno.

Solo quel disco.

Con il suo futuro.

Capitolo VIII

L’alba che verrà

Evron 2, quello stesso giorno, alcune ore dopo.

-I trucchetti temporali non ti serviranno, Paperinik. Presto io avrò carta bianca per trovarti. E UCCIDERTI. Te la farò pagare, per tutto quello che hai fatto passare a noi evroniani.

-Signore, sta per cominciare la seduta del Consiglio.

-Arrivo.

***

Paperopoli, quella notte…

Cima della Ducklair Tower.

-Ehilà mascherina.

-Uh? Ah, ciao Gorthan.

-Senti, lo so che è difficile per te accettare la mia vicinanza, dopo tutto ciò che è successo anni fa. Ma, comunque, ti devo ringraziare.

Mi hai ridato la mia famiglia, e per sdebitarmi ti aiuterò a proteggere quella che, alla fine, è pure un po’ casa mia.

-Non è quello Gorthan. E’ che ancora mi capacito di essere tornato a vestire i panni di Pikappa. E non riesco a convincermi di essere davvero un eroe.

-Ascolta…c’è uno scrittore italiano, un certo Pirandello, che sosteneva che noi siamo uno, nessuno e centomila. Vorresti essere uno solo, ma centomila persone ti giudicano in altrettanti modi diversi. Così finisci per essere talmente frammentato da essere “nessuno”.

Rifletti bene, e capirai cosa intendo.

Gorthan rientrò.

Uno, nessuno e centomila.” Pk guardava in basso. Non aveva mai preso seriamente quelli che parlavano di essere nessuno o di essere qualcuno. Guardò in alto. Le stelle sembravano essere uscite per salutarlo.

Poi lo sguardò volle ridiscendere alle luci sfavillanti e ipocrite della città.

Per quelle persone lui era cose differenti: un ladro, un eroe, un furfante, un rompiscatole, una trovata pubblicitaria. Così, l’idea generale era che Pk non fosse nessuno.

Ma Pk era.

Uno, nessuno e centomila.

Nessuno.

A parte un Eroe.

-FINE DEL SECONDO EPISODIO-

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