In edicola dal 28 ottobre il quinto numero della nuova testata “Topolino fuoriserie” su cui verranno ospitate le nuove storie di Pk sceneggiate da Roberto Gagnor (ep. 1-3 e 5) e Alessandro Sisti (ep. 4 e 6). Gli albi sono cartonati in grande formato (21×28), contano una cinquantina di pagine e possono essere trovati in edicola e fumetteria a 9,90€. Assente qualsiasi contenuto redazionale eccetto una pagina di riassunto dell’episodio precedente.

Dal punto di vista della continuity, le vicende possono essere idealmente collocate a valle della serie “L’Orizzonte degli eventi” che – per chi non avesse buona memoria – termina con il ripristino della classica condizione iniziale del canovaccio Pikappico: Uno attivo al 151° piano della DT e Pk pronto ad intervenire con l’aiuto di Lyla ed altri amici.

I disegni di questo albo sono stati affidati a Lorenzo Pastrovicchio, che ancora una volta arricchisce il suo portfolio di avventure Pikappiche con tavole davvero superbe.

Per quanto riguarda la sceneggiatura, il ritmo è incalzante e la narrazione è chiara ma un’approfondita rilettura degli episodi precedenti è caldamente consigliata.

– – – INIZIO SPOILER – – –

Rispetto alla sinossi dell’episodio, ci siamo lasciati con Pk che, dopo aver scombussolato milioni di anni fa la linea del tempo, essersi scontrato con l’imperatore Tuiroon in una Paperopoli apocalittica – sconvolta dai cambiamenti al corso degli eventi – e aver aiutato Everett a lasciare il pianeta, viene messo in salvo da Lyla e il Razziatore e condotto alla base della Tempolizia.

A Time Ø non bastano i racconti di Pk per spiegare tutti gli eventi occorsi (ed in effetti un po’ di fatica iniziamo a farla anche noi lettori :P), perciò viene fatto uso di una bolla cronostatica con la quale si scopre che il superpapero è stato corrotto dall’uso dei Galaxy Gate (GG) cosa che ha poi di fatto ha causato l’alterazione del continuum. Servirebbe un altro GG per rimettere tutto a posto, ma purtroppo tutti quelli conosciuti sono stati utilizzati da Turioon per sigillare la linea del tempo modificata. Forse però c’è una speranza: Lyla ha individuato un altro GG attivo, sul pianeta-cassaforte Obsidian.

Senza indugi Pk, Lyla ed il Razziatore si dirigono verso il pianeta, ma l’impresa è ardua: Obsidian è circondato da un’imponente flotta evroniana che sbarra il passaggio. A sorpresa si palesa però l’astronave di Everett, che sentendosi in debito nei confronti di Paperinik, è partito alla sua ricerca seguendo la sua crono-traccia. Il team si espande perciò e a bordo ci sono anche i Pk-Corps (tra cui Derrik, che provvidenzialmente conosce i meandri di Obsidian), appena liberati da Everett da una navetta evroniana detentiva incrociata sul percorso.

L’etrogeneo gruppo si prepara quindi con opportune cosmotute per poter avvicinare direttamente il pianeta senza far uso di navette che potrebbero essere facilmente abbattute, mentre Everett e Lyla rimangono sull’astronave a gestire le operazioni. L’arrivo sul pianeta non è facile ma un adeguato fuoco di copertura consente al superapaero e ai suoi compari di giungere indenni sulla superficie. La porta d’accesso verso il nucleo è sbarrata con una combinazione tecnorganica, Klums riesce ad aprirla, ma a costo di sacrificarsi venendo fagocitato da un tecnovirus. Il team si fa forza e riesce, grazie al sacrificio, ad avanzare. Ad accoglierli all’interno del pianeta c’è però Tuiroon.

Ma è davvero lui? Fortunatamente no, si tratta solo di un ologramma. Tuiroon, sapendo che Pk avrebbe cercato di recuperare l’ultimo Galaxy Gate, ha rinchiuso la preziosa reliquia nel nucleo di Obsidian, raggiungibile solo attraverso una serie di porte, ciascuna con un prezzo.

Seguono perciò alcune intense scene in cui porta, dopo porta i diversi membri dell’ormai sparuto gruppo guidato da Pk abbandonano la causa e ritornano all’astronave perché il prezzo da pagare per ciascun varco – e questo prezzo è di fatto un’azione catartica che va impressa sulla propria volontà con l’obiettivo di affrontare i propri più intimi dubbi, le più terribili paure, i più grandi rimorsi – è troppo grande.

Giungono così all’ultima porta solo in due: Pk e Chanook, che abbiamo conosciuto come cuoco nel primo episodio della serie. Qui ad attenderli è nuovamente l’ologramma di Tuiroon che, dopo aver brevemente raccontato la genesi del suo piano per una nuova Evron che ha potuto compiersi proprio grazie all’essere riuscito a corrompere l’animo e le azioni di Pk, avvisa gli avventori che l’ultima porta, quella dietro cui si cela il Galaxy Gate, potrà essere aperta solo col sacrificio di qualcuno.

Pk è pronto a sacrificarsi ma Chanook blocca il superpapero e si getta nella porta, in un’azione da vero eroe e non da “uno dei tanti che nessuno rimpiangerà”.

Il momento è commovente ma il varco si è aperto davvero e Pk riesce ad entrare in possesso del Galaxy Gate. Al suo contatto, però, il superpapero è immediatamente colpito da una tentazione fortissima, un lato oscuro che si fa desiderare ardentemente, una via semplice… Ma no, ora la strada è chiara! Le prove affrontate per superare le porte hanno rafforzato lo spirito dell’eroe, che ora è più forte di quella tentazione e quell’oscurità viene messa a tacere.

Col Galaxy Gate sotto controllo, è tempo di ricongiungersi ai superstiti e correre a mettere tutti a posto!

– – – FINE SPOILER – – –

Con questo volume, il trend di gradimento della saga si conferma in piena ascesadisegni superlativi – che sul grande formato hanno una resa magnifica – e sceneggiatura impeccabile. Non vediamo l’ora che venga pubblicato l’episodio conclusivo.

[Recensione Ep.4 I Giorni di Evron] [Recensione Ep.6 I Giorni di Pk]

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